Le manovre ferroviarie, soprattutto quelle che riguardano l'ambito portuale, sono uno dei punti critici del sistema di trasporto ferrato e sono quelle che contribuiscono in maniera determinante a rendere più o meno competitivo, innanzitutto dal punto di vista economico, questo tipo di collegamenti. E' questo, in sintesi, il pensiero espresso da Pinna, vice-presidente di Eurolog - società creata dalle Ferrovie dello Stato con l'obiettivo di gestire la logistica integrata -, e condiviso da tutti gli imprenditori, gli amministratori pubblici e i rappresentanti dei sindacati e dei terminalisti presenti alla firma di un accordo che dà avvio alla costituzione della società FERPORT (Servizi Ferroviari Portuali), avvenuta oggi nelle sale di palazzo San Giorgio a Genova.
FERPORT avrà il compito di gestire e razionalizzare tutte le manovre ferroviarie all'interno dello scalo genovese: lo scopo principale è infatti quello di rendere concorrenziale il trasporto ferroviario grazie appunto ad un contenimento dei costi relativi a questa fase; costi che fino ad oggi sono stati decisamente elevati e di cui le Ferrovie dello Stato si vogliono progressivamente sgravare.
Si tratta di un impegno arduo e di estrema importanza, visto che - a livello europeo - la scelta che gli operatori del trasporto faranno degli scali portuali sarà basata anche sui sistemi di collegamento che li servono.
L'iniziativa è stata comunque intrapresa sfidando ostacoli di carattere burocratico e legislativo, visto che - ha ricordato Pinna - c'è stata e in parte permane molta confusione sulle responsabilità decisionali e finanziarie - a partire dalla cura manutentiva per finire ai preventivi di spesa - che riguardano le manovre ferroviarie: la palla è rimbalzata presso molte istituzioni, anche al ministero dei Lavori Pubblici, anche se sembra ormai assodato che i problemi del settore riguardino esclusivamente le FS.
La firma dell'accordo, siglato oggi dal presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Gallanti, dal direttore di ASA Logistica Integrata-FS, Spinelli, e dall'amministratore delegato di Serfer, Cacciaguerra, - presenti l'ing. Vitiello, in rappresentanza delle FS, il citato sig. Pinna di Eurolog e il dott. Ferretti, presidente di Serfer - permetterà la sottoscrizione dell'atto costitutivo della società, previsto per il 19 luglio, e l'avvio operativo di FERPORT a partire dal prossimo mese di settembre.
La società, con capitale sociale di 4 miliardi di lire, sarà costituita per il 60% da Serfer e per il 40% dall'Autorità Portuale genovese. Su quest'ultima quota le imprese private e i terminalisti del porto di Genova potranno esercitare un'opzione pari ad un massimo del 10%, opzione che i sottoscrittori dell'accordo sperano sarà sfruttata appieno.
Nel consiglio di amministrazione, quattro consiglieri, uno con carica di presidente, sui dieci previsti saranno nominati dall'Autorità Portuale e uno dei quattro sarà espressione dei terminalisti. Le FS nomineranno il vice-presidente e la Serfer l'amministratore delegato e quattro consiglieri.
Dal punto di vista occupazionale, la società impiegherà in distacco il personale dell'Autorità Portuale attualmente destinato presso la divisione Manovre Ferroviarie e costituito da 115 persone e 30 giovani con contratto di formazione lavoro.
Iniziative analoghe a quella genovese si stanno predisponendo per i porti di Venezia, Savona e Trieste.
BRUNO BELLIO |
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