I soci del consorzio Cornigliano Logistica sono estremamente preoccupati, perchè il loro progetto di riutilizzo delle aree a Genova-Cornigliano che sono ancora occupate dalle acciaierie a caldo Riva rischia di saltare.
Riva, come stabilito nell'accordo del giugno '96, dovrebbe cedere interamente queste superfici. Ora invece l'industriale sembra intenzionato ad utilizzarne una parte per ampliare l'area a freddo. Una fetta, tra l'altro, consistente: si parla addirittura di 250 mila metri quadrati, oltre la metà di quanto previsto per l'insediamento del nuovo centro logistico progettato dal consorzio (inforMARE del 16 settembre).
Un cambiamento delle carte in tavola che - affermano i soci di Cornigliano Logistica - non consentirebbe la realizzazione, anche parziale, del loro progetto. Intanto perché il dimezzamento della superficie ridurrebbe drasticamente il potenziale commerciale del centro logistico. Poi perché l'ampliamento dell'area a freddo chiuderebbe di fatto gli sbocchi a ponente del nuovo complesso.
Verrebbero infatti impediti i raccordi diretti con il casello autostradale di 'Genova aeroporto' e con lo stesso scalo aeroportuale "Cristoforo Colombo", lasciando aperto solo l'accesso di levante verso l'uscita autostradale di 'Genova ovest'. Mancherebbero quindi completamente le condizioni per la realizzazione del progetto.
E Cornigliano Logistica non ci sta. Attesa invano una presa di posizione da parte del ministro dell'Industria Pierluigi Bersani, ha chiesto e ottenuto un incontro con il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giuliano Gallanti, che dovrebbe firmare l'accordo di programma con Riva entro la fine dell'anno.
Oggi a palazzo San Giorgio, sede dell'ente portuale, si è recato l'intero consiglio d'amministrazione del consorzio. Mariano Maresca, presidente e amministratore delegato di Cornigliano Logistica, i terminalisti genovesi Aldo Grimaldi, Gianfranco Messina, Luigi Negri, Franco Gattorno, Bruno Musso e l'imprenditore Sandro Biasotti hanno esposto a Gallanti le loro perplessità e preoccupazioni.
I soci del consorzio hanno chiaramente detto di non essere disposti ad operare su aree di dimensioni inferiori a quelle individuate da tempo (428.500 metri quadrati) e di avere urgente bisogno di certezze per poter avviare la fase di commercializzazione all'estero necessaria per il decollo del centro logistico.
Il presidente dell'Autorità Portuale ha assicurato il suo impegno per far sì che vengano rispettati gli accordi presi nel '96. Gallanti ha anche sottolineato l'interesse che l'area di Cornigliano riveste per lo sviluppo del porto e l'esigenza di giungere rapidamente all'avvio del piano di dismissione.
Cornigliano Logistica resterà ora in attesa di decisioni ufficiali per dieci giorni, poi valuterà la situazione. |
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