Nel corso dell'assemblea della Federazione Nazionale Agenti Mediatori Marittimi (Federagenti) che si è svolta ieri a Bari il presidente Giorgio Fanfani ha svolto nella sua relazione anche un cenno alla politica di concentrazione tra grandi compagnie che sta animando e trasformando l'armamento mondiale. Il settore ha vissuto, non sempre con facilità, il merger di P&O Containers e Nedlloyd che hanno unito le rispettive attività container creando P&O Nedlloyd Container Line, e i takeover di CMA su CGM, della NOL sull'American President, della Hanjin sul 75% di DSR/Senator, della TMM sul 60% della joint sottoscritta con la FMG, e il possibile acquisto di Lykes, per cui esiste una lettera d'intenti, da parte di Canadian Pacific. Muta lo scenario marittimo: avremo, dice Fanfanbi, pochi grandi operatori a fianco dei quali opereranno quelli medio-piccoli che dovranno fornire un servizio specializzato ad altissimo valore aggiunto verso settori di traffico particolari.
Ma attenzione, dice Fanfani, si apre uno stato di sofferenza per la nostra categoria: i megavettori marittimi aprono i loro uffici in tutto il mondo, spesso mascherati da agenzie marittime ma in realtà succursali di grandi holding finanziarie incapaci di fornire un servizio dedicato ad alta professionalità. E' indispensabile che le agenzie marittime abbandonino una cultura individualista e perseguano e trovino un'integrazione coordinata tesa a produrre sinergie.
Il presidente Fanfani parlando poi dei porti e della legge di riforma, ha fatto anche un cenno al porto/terminal di Gioia Tauro, che nel 1996 ha movimentato 571.000 teu. Riferendosi al porto calabrese Fanfani ha affermato: "Mi sembra di poter dire che sarebbe forse più opportuno che il governo si preoccupasse di mettere ordine nella portualità nazionale nell'interesse generale piuttosto che ricercare soluzioni operative che vanno poi a vantaggio di singoli operatori privati". |
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