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'Prime piogge', operazione di monitoraggio delle acque dopo le grandi piogge alle foci dei fiumi
La ricerca di elementi inquinanti viene effettuata dal Polo Tecnologico Marino Marittimo in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Genova
5 ottobre 1998
Da alcuni anni all'inizio della stagione autunnale i cieli della Liguria si coprono di nuvole gonfie di pioggia e le precipitazioni si susseguono molto intense. Questi giorni non fanno eccezione e la riviera di ponente ha in particolare sofferto di allagamenti e dell'esondazione di alcuni torrenti. Un periodo che, meteorologicamente parlando, non è perciò molto felice, ma che è propizio invece per effettuare rilevamenti sullo stato di inquinamento delle foci dei fiumi e dei tratti costieri adiacenti dopo consistenti piogge. Con questo intento il Polo Tecnologico Marino Marittimo e la Capitaneria di Porto di Genova hanno avviato l'operazione 'prime piogge' che svolgono congiuntamente su progetto della Regione Liguria e che è rivolta proprio a valutare la salute dell'ambiente marino costiero dove le acque dolci si mischiano con quelle salate.
Lunedì scorso i mezzi impiegati nell'operazione hanno effettuato una prima 'uscita' e oggi, presso la sede della Capitaneria di Porto, è stata presentata ufficialmente l'iniziativa che prende in esame la foce del torrente Entella a Chiavari e la foce del torrente Bisagno a Genova, due tratti di costa ligure particolarmente interessati dall'inquinamento provocato a seguito del trascinamento a mare di sostanze inquinanti.
Per le operazioni di rilevamento vengono utilizzati un mezzo navale e uno aereo: il Polo Tecnologico Marino Marittimo e la Regione Liguria hanno infatti attrezzato a laboratorio la motovedetta CP453, mentre la Capitaneria di Porto, oltre ad armare l'unità navale, ha messo a disposizione il velivolo Piaggio P166 DL3. Il sensore 'Daedalus' montato sull'aereo consente di individuare i 'pennacchi' causati dall'immissione di acqua dolce e permette quindi il preciso posizionamento della motovedetta che può svolgere rilevamenti e analisi grazie ad apparecchiature che - ha detto il presidente del Polo Tecnologico, Giuseppe Pattarini - ne fanno il primo laboratorio galleggiante d'Europa.
Massimo Provinciali, del gabinetto del ministro dei Trasporti e della Navigazione, e Nicolò Alonzo, assessore all'Ambiente dell'ente regionale ligure, hanno rilevato l'importanza dell'indagine conoscitiva dello stato di inquinamento dell'ambiente marino in aree particolarmente a rischio: oltre alla Liguria, interessata negli scorsi anni dall'inquinamento provocato dall'affondamento della nave Haven, le Bocche di Bonifacio, l'Adriatico e il Canale di Sicilia restano zone ad alto rischio. Per questo si sta lavorando - ha aggiunto Alonzo - perché i premi assicurativi relativi agli incidenti marittimi siano utilizzati in gran parte per la difesa del mare, oltre che per svolgere indagini sugli incidenti e per finanziare progetti ambientali.
Gli ammiragli Gaetano Sodano, del comando delle Capitanerie di Porto, e Eugenio Sicurezza, comandante della Capitaneria di Porto di Genova, hanno ricordato che l'individuazione dei responsabili degli inquinamenti è comunque solo una delle due fasi della lotta per la salvaguardia dell'ambiente marino e che resta prioritaria l'attività di prevenzione, svolta sulla base della conoscenza dei fattori inquinanti garantita da operazioni come quella di 'prime piogge'.
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