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L'Interporto di Venezia sta diventando una vera e propria piattaforma logistica del nord-est italiano, al servizio dei traffici europei. Quest'area attrezzata, che ha a disposizione un potenziale ampliamento di altri 450.000 metri quadrati, potrebbe offrire un grande sviluppo dell'intermodalità. Per questo l'interporto veneziano sta concretizzando nuove alleanze con altri poli logistici limitrofi, ma anche del centro ed est Europa, che faranno dell'impianto veneto una realtà operativa efficiente e un vero e proprio "alveare logistico", come l'ha definito il presidente Damaso Zanardo. L'obiettivo della società interportuale è quello di realizzare un'infrastruttura in grado di ospitare più operatori con specifiche professionalità logistiche, attivando non solo le attività d'export del porto veneziano, cosa che oggi lo stesso nord-est non utilizza se non marginalmente, ma anche recuperare più velocemente le aree dismesse con un riflesso occupazionale ed ambientale di notevole importanza.
La società privata dell'interporto ha investito 50 miliardi di lire in attrezzature, mentre il ministero dei Trasporti e della Navigazione ha assegnato all'interporto 30 miliardi per il triennio 1998-2000.
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