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Incerta la realizzazione di un nuovo porto container a Quonset Point, sulla costa est degli Stati Uniti
Lo scalo non dovrebbe sottrarre tutto il traffico svolto a Boston, ma potrebbe acquisire una parte dei quello diretto a Baltimora
5 gennaio 1999
E' ancora incerta la realizzazione di un nuovo porto container nell'ex base navale di Quonset Point, secondo un progetto promosso dal Quonset Point Partners, appoggiato da molti amministratori locali, ma contrastato dai gruppi ambientalisti. Lo scalo dovrebbe attirare il traffico delle navi portacontainer che dall'Asia, attraverso il canale di Suez, il Mediterraneo e l'Atlantico, giungono sulla costa est degli Stati Uniti ma non trovano terminal adatti a riceverle.
I promotori dell'iniziativa facevano affidamento sui traffici delle due compagnie Maersk e Sea-Land, che però hanno escluso Quonset Point - oltre che Boston, Filadelfia e Norfolk - dalla rosa dei porti candidati ad accogliere le proprie navi (inforMARE del 4 gennaio). La decisione non ha comunque fatto desistere dal proposito di costruire il nuovo porto che - secondo i partner dell'iniziativa - ha suscitato l'interesse di numerose altre compagnie. E' stata inoltre respinta l'accusa di voler realizzare un porto non solo inutile, ma anche dannoso per i traffici che si svolgono negli altri porti della costa atlantica statunitense e in particolare a Boston: secondo i promotori del progetto Quonset Point non dovrebbe infatti sottrarre traffico a questo scalo, ma caso mai acquisire una parte di quello diretto a Boston.
Il nuovo porto di Quonset Point - secondo un'indagine svolta dai partner dell'iniziativa - dovrebbe creare 6000 posti di lavoro. Il progetto prevede la realizzazione di uno scalo container su una superficie compresa tra 644 e 753 acri e l'approfondimento del canale che conduce agli ormeggi operativi fino a 52 piedi per permettere il passaggio di navi di elevata portata. I lavori per realizzare il nuovo porto costerebbero tra 607 e 830 milioni di dollari.
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