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Le autorità brasiliane continuano ad ostacolare le cisterne straniere che effettuano trasporti tra porti del Brasile. Le navi cisterne stanno incontrando crescenti difficoltà a causa dell'obbligo imposto dalle autorità brasiliane agli equipaggi delle navi impiegate in questi traffici di essere in possesso del 'visto n. 5' (inforMARE del 18 gennaio). Il visto può essere ottenuto solamente dai marittimi alle dipendenze di armatori brasiliani.
Ad una sola cisterna non brasiliana è stato permesso, il 20 gennaio, di sbarcare il suo carico a Vila do Condo (Belem), dopo che un magistrato della città aveva annullato un ordine di espulsione emesso nei confronti dell'equipaggio della nave.
La compagnia di Stato brasiliana Petrobras, le cui navi sono in gran parte impegnate a timecharter in questi traffici, ha chiesto al governo di trovare una rapida soluzione al problema. Da Brasilia non è arrivata a tutt'oggi alcuna risposta, e le difficoltà per le navi straniere aumentano.
Sempre a Vila do Condo, lo scorso 9 gennaio le autorità preposte all'immigrazione avevano emesso un ordine di espulsione nei confronti dell'equipaggio di un'altra nave, concedendo ai marittimi otto giorni per lasciare il paese. Il 14 gennaio un tribunale aveva revocato l'ordinanza, annullando però la sua decisione il 22 gennaio.
In Brasile cresce quindi la preoccupazione per gli effetti che possono provocare situazioni come quelle avvenute a Vila do Condo: l'ordine di espulsione per gli equipaggi di queste navi può infatti comportare l'abbandono delle unità in porto.
Il Brazilian Immigration National Council sta preparando una nuova ordinanza per chiarire i requisiti del visto, ma la pubblicherà sono in marzo. Fino ad allora le cisterne impiegate nei traffici costieri dovranno avere equipaggi brasiliani. |
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