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Aumento del 3,3% dei salari dei portuali tedeschi. L'accordo è valido per quattordici mesi
Revisione dei salari e delle condizioni di lavoro dei dipendenti del porto di Felixstowe. Interrotte le trattative tra sindacati dei marittimi e armatori francesi per il rinnovo del ccnl
22 giugno 1999
I portuali tedeschi, al termine di una trattativa tra il sindacato OTV e l'associazione dei porti ZDS, hanno accettato un aumento salariale del 3,3 per cento. L'aumento è retroattivo al 1° aprile per i portuali che lavorano nei container terminal, la cui attività è in aumento, e dal 1° giugno per i portuali degli altri terminal, dove il traffico di merci varie convenzionali e di carichi alla rinfusa è piuttosto debole. L'accordo verrà rivisto tra quattordici mesi.
A Felixstowe invece i 1900 dipendenti del porto hanno dovuto accettare una revisione dei salari e delle condizioni di lavoro decise dalla direzione del porto. I voti a favore sono stati 739 contro 630. La direzione del porto aveva assicurato che se fosse stata ritirata la minaccia di uno sciopero, come in effetti è poi avvenuto, i salari di base e le ore di lavoro straordinario non sarebbero stati ridotti e non vi sarebbero stati licenziamenti.
In Francia invece si sta trattando per il contratto collettivo nazionale di lavoro dei marittimi. Ora i sindacati hanno interrotto le trattative con il Comitato centrale degli armatori, che si è dichiarato pronto a riprendere i colloqui in qualsiasi momento. Nell'occasione il Comitato ha riaffermato la necessità di una riforma delle leggi che governano la marina mercantile nazionale, allineandole a quelle dei principali paesi europei. Solo una bandiera più competitiva, hanno affermato gli armatori, permetterà di ampliare la flotta e quindi di accrescere l'impiego di marittimi.
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