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Uno studio realizzato dall'associazione Amici della Terra per conto della Confitarma evidenzia i benefici ambientali del trasporto marittimo
L'indagine, condotta su quattro tragitti europei, sottolinea i minori costi esterni per la navigazione marittima. Un vantaggio che tocca i 2,2 miliardi di lire rispetto alla strada e i 2,1 miliardi rispetto alla rotaia per singolo viaggio
2 dicembre 1999
Lo studio "I benefici ambientali e sociali del trasporto di merci per mare: un confronto mare - strada - rotaia su quattro percorsi europei", che evidenzia il ridotto impatto ambientale del trasporto marittimo di merci in Europa, è stato presentato oggi a Roma alla presenza del ministro dell'Ambiente, Edo Ronchi. L'indagine è stata realizzata dall'associazione Amici della Terra per conto della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) e del Gruppo Navi RoRo dell'ECSA, l'organizzazione europea degli armatori, e si inserisce nell'ambito di uno studio più generale sui costi esterni della navigazione - quelli cioè non considerati nel prezzo, ma pagati dalla collettività - che sarà completato all'inizio del prossimo anno.
La ricerca considera con una quantificazione economica le seguenti categorie di costi esterni stabilite in sede UE: effetto serra, inquinamento atmosferico, rumore, incidenti e congestione del traffico. I risultati dell'indagine mettono in luce che il trasporto via mare permette:
di contenere significativamente le emissioni di gas serra (anche ai fini degli obblighi sottoscritti a Kyoto) e di ridurre i costi dell'inquinamento atmosferico, in particolare rispetto alla strada
di contenere l'esposizione al rumore derivante dai trasporti, che colpisce circa 40 milioni di italiani
di limitare i decessi legati al trasporto, che in Italia sono pari a circa 8.000 l'anno
di ridurre i ritardi dovuto alla congestione del traffico, che causano in Italia perdite per oltre 3 miliardi di ore l'anno (pari a 25.000 miliardi di lire)
L'indagine valuta i costi ambientali e sociali derivanti dal trasporto di carichi equivalenti di merci su quattro tragitti europei: Gioia Tauro - La Spezia, Southampton (Regno Unito) - Livorno, Pasaje (Spagna) - Flushing (Regno Unito), Zeebrugge (Belgio) - Immingham (Regno Unito). Su tutti questi collegamenti i costi esterni della navigazione risultano i più bassi, spesso in misura notevole.
Più in dettaglio, nella tratta Gioia Tauro - La Spezia lo studio evidenzia come, con l'utilizzo di una nave di grandi dimensioni, il vantaggio sul trasporto di un carico equivalente è pari a 2,2 miliardi di lire rispetto alla strada e a 2,1 miliardi rispetto alla ferrovia per ogni viaggio. Nella tratta Southampton - Livorno il risparmio è di 1,8 miliardi di lire rispetto alla strada e di 1,7 miliardi rispetto alla ferrovia. Per la tratta Zeebrugge - Immingham il risparmio è di 324 milioni di lire rispetto alla strada e di 421 milioni rispetto alla ferrovia. Nella tratta Pasaje - Flushing il risparmio è di 180 milioni di lire rispetto alla strada e di 48 milioni rispetto alla ferrovia.
"I progressi tecnologici del settore marittimo, oltre a rendere le navi sempre più veloci, affidabili e flessibili, hanno ridotto i danni ambientali provocati dalla navigazione - ha affermato il presidente della Confitarma, Paolo Clerici - con positivi effetti anche sui costi esterni dei trasporti marittimi stessi". "La promozione del trasporto marittimo come integrativo e, in qualche caso, alternativo al trasporto terrestre sia nazionale che infracomunitario - ha aggiunto Clerici - non mira ad una contrapposizione tra diversi sistemi di trasporto, bensì allo sviluppo di una politica effettivamente multimodale che consenta un uso più efficiente e razionale dei sistemi di trasporto disponibili, coniugando le esigenze della produzione con quelle della società".
Il vice presidente della Confitarma, nonché presidente del Gruppo Navi RoRo dell'ECSA, Emanuele Grimaldi, ha sottolineato gli elevati costi ambientali e sociali del trasporti, che in Italia superano i 200 mila miliardi di lire, ed ha ricordato che "in base a recenti statistiche internazionali il 23% delle emissioni di anidride carbonica nel mondo è causato dai trasporti, e solo l'1,5% è riconducibile al trasporto marittimo. In Italia, grazie ai notevoli investimenti per la costruzione di nuove navi, dal '90 le emissioni di anidride carbonica della navigazione marittima si sono ridotte del 13,5%, a fronte di un aumento medio del 15% registrato per il trasporto".
Sottolineando il ruolo che in Italia la politica dei trasporti deve assegnare al segmento marittimo, Paolo Clerici ha concluso affermando che "l'industria della navigazione auspica che al trasporto marittimo venga riconosciuto un giusto ruolo nel Piano Generale dei Trasporti attualmente in elaborazione".
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