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OPA della Star Cruises per l'acquisizione della Norwegian Cruise Line
Dopo aver incrementato la sua quota nella NCL, portandola al 39,3%, la compagnia di Singapore intende ora assumerne il completo controllo
17 dicembre 1999
Norwegian Cruise Line (NCL) sembra essere caduta dalla padella nella brace. La Star Cruises Plc di Singapore, contrariamente a quanto annunciato inizialmente dalla stessa compagnia crocieristica asiatica, ha avanzato oggi un'offerta per assumere il totale controllo della NCL che consiste in 35 corone norvegesi (4,38 dollari) per azione. La Star Cruises ha potuto effettuare l'offerta perché, avendo mercoledì scorso già ottenuto il 20,6% di NCL, ieri ha incrementato la sua quota elevandola al 39,3% e ponendosi così in regola con quanto previsto dalla legislazione norvegese per lanciare un'offerta pubblica d'acquisto (OPA).
Star Cruises detiene attualmente 125,2 milioni di azioni NCL, corrispondente al 50,2% della quota capitale in NCL.
L'offerta della compagnia di Singapore è quindi sensibilmente più elevata di quella avanzata all'inizio di questo mese dalla statunitense Carnival Corporation, consistente in 30 corone norvegesi per azione, che era stata rigettata dalla Norwegian Cruise Line (inforMARE del 2 e 7 dicembre).
L'OPA indebolisce però la posizione del management della NCL. Secondo la stampa norvegese la compagnia si sarebbe fatta forte delle proposte della Star Cruises per fronteggiare l'azione ostile della Carnival, che peraltro ieri ha ufficialmente dichiarato di voler lasciare cadere la sua offerta che ha scadenza il prossimo 22 dicembre. Ora però l'offerta della compagnia di Singapore rischia di lasciare i vertici della NCL senza possibilità di contromosse, visto che avevano dichiarato di voler cooperare con la Star Cruises a patto che fosse garantito il mantenimento dell'autonomia della Norwegian Cruise Line.
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