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Esistono tutti i presupposti affinché l'industria portuale marittima mediterranea consolidi la propria posizione nel quadrante mondiale
Intervento di Nereo Marcucci, presidente dell'Autorità Portuale di Livorno, al simposio di Tunisi su "I porti arabi e la mondializzazione"
8 maggio 2000
«Livorno come punta più meridionale dei porti della sponda Nord del Mediterraneo e il porto più settentrionale tra quelli della sponda meridionale mediterranea».
Questa la definizione «non pittoresca, ma una realtà confermata dai fatti» di Nereo Marcucci, presidente dell'Autorità Portuale di Livorno, nel corso del suo intervento al simposio su "I porti arabi e la mondializzazione" che si è svolto oggi a Tunisi. Il titolo dell'intervento di Marcucci, che riportiamo interamente nella rubrica "Forum dello shipping e della logistica", è "La strategia dei porti internazionali nell'era della mondializzazione".
Il relatore evidenzia la grande importanza assunta dai porti mediterranei nell'evoluzione dello shipping internazionale. Le grandi compagnie internazionali di navigazione effettuano scali in Mediterraneo nel corso dei collegamenti Est-Ovest e i grandi terminalisti vedono in questi scali un anello fondamentale per lo sviluppo delle loro strategie. Non per nulla i container terminal di Genova, Livorno, Cagliari, Civitavecchia, Trieste, Venezia, Brindisi, sono gestiti od hanno nel loro capitale una quota di partecipazione di PSA, P&O Ports, ECT, Hutchison Wampoa, Eurokai, terminalisti che operano a livello mondiale. Inoltre si stanno consolidando le linee cosiddette "pendulum", che proprio nel Mediterraneo hanno il loro baricentro tra Asia orientale e Nord America.
I porti mediterranei godono dunque di una rinnovata vitalità, che assumerà maggior vigore con la creazione, entro il 2010, di una zona di libero scambio euromediterranea.
Tuttavia i porti del bacino evidenziano una scarsa potenzialità come sistema, mancando un'efficiente integrazione del trasporto marittimo nella catena logistica nei rapporti tra Europa e Parsi mediterranei. E' dunque necessario rafforzare questo legame. Ma « i presupposti affinché l'industria marittimo-portuale mediterranea consolidi la propria posizione nel quadrante mondiale - conclude Marcucci - sono dunque assai consistenti, anche alla luce della costruzione di una rete di trasporti che, dopo aver privilegiato il versante terrestre, pone adesso una maggiore attenzione al settore marittimo».
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