Dopo tre mesi di test il gruppo Riva-Ilva ha manifestato il proprio apprezzamento per l'autogrù su gomma da 30 tonnellate di portata per la movimentazione e lo stoccaggio dei giganteschi coils di acciaio prodotta dalla Belotti Handling Spa e ha ordinato altri quattro mezzi, ma con portata da 40 tonnellate ciascuno, destinati allo stabilimento di Taranto. L'ordine ha un valore di 3,1 miliardi di lire.
Il primo prototipo di autogrù era stato consegnato nello scorso febbraio alle acciaierie Riva di Genova (inforMARE dell'11 febbraio).
La strategia del nuovo management della Belotti Handling Spa è finalizzata ad aggredire un settore, quello dell'acciaio, in cui sono stati fatti grossi investimenti per automatizzare i processi produttivi, ma nulla è ancora stato fatto per ridurre i costi razionalizzando al meglio la movimentazione delle merci. Gli automezzi della Belotti, infatti, sono stati ideati proprio al fine di consentire drastiche riduzioni di spazi per lo stoccaggio, rapidità nella movimentazione, altissimi standard tecnologici (software di bordo che coordina tutte le operazioni della macchina ed invia i dati via Modem/GSM) ed elevata sicurezza (visibilità, antiribaltamento, frenata, etc.).
A fine 1998 la Belotti era in forte crisi e tutti davano per spacciata la storica azienda genovese che dal 1947 ha fatto scuola, nei porti di tutto il mondo, realizzando automezzi innovativi destinati alla movimentazione dei container. Grazie all'intervento della Merchant Bank milanese Tarolla & Co., specializzata nella ristrutturazione e salvataggio di aziende in stato di crisi pre-fallimentare, oggi Belotti è tornata ad essere leader di settore sia per l'elevata tecnologia apportata a tutti i modelli di serie che per l'innovazione e l'originalità di quelli nuovi.
L'azienda genovese conferma che sono in fase di ultimazione progettuale ulteriori modelli innovativi, questa volta destinati a settori diversi dalle acciaierie. |
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