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Piano Generale dei Trasporti e Corridoio Adriatico i temi principali al centro della visita del sottosegretario ai Trasporti Occhipinti al porto di Ravenna
Per la prima volta - ha detto Occhipinti - il PGT riconosce ai porti un ruolo non di semplice punto di passaggio obbligatorio delle merci, ma di centro di produzione e trasformazione di merci e di traffico
25 luglio 2000
Il sottosegretario ai Trasporti con delega ai porti, Mario Occhipinti, ha visitato ieri il porto di Ravenna. Dopo essere stato ricevuto alla Capitaneria di Porto dal direttore marittimo di Compartimento, comandante Antonio Camboni, il sottosegretario è stato accompagnato dal presidente dell'Autorità Portuale, Remo Di Carlo, su un battello lungo il Canale Candiano.
Di Carlo ha mostrato a Occhipinti gli importanti investimenti effettuati in questi anni, i lavori in corso e le aree che, entro breve, saranno oggetto di interventi. A tale proposito sono state segnalate le problematiche connesse alla realizzazione dello scalo per traghetti e passeggeri e la situazione relativa all'iter della valutazione di impatto ambientale relativa alla variante al Piano Regolatore Portuale la cui definitiva approvazione è indispensabile per poter avviare le opere e dare attuazione ai progetti in cantiere.
Occhipinti ha quindi incontrato il Comitato Portuale, con il quale ha discusso dei temi del cabotaggio, del lavoro portuale, degli esiti ottenuti dalla legge di riforma del sistema portuale, dei nuovi finanziamenti per i porti e del recente varo del nuovo Piano Generale dei Trasporti (PGT) (inforMARE del 21 luglio). Il presidente dell'authority portuale ha rimarcato le priorità del Piano Operativo Triennale per la realizzazione del Piano Regolatore Portuale, su cui ha chiesto la disponibilità e la collaborazione del governo. Il sindaco di Ravenna, Vidmer Mercatali, ha evidenziato il grande significato che ha per la città l'inserimento nel PGT del "Corridoio Adriatico"; in tal modo, infatti, viene sancita l'importanza strategica del porto di Ravenna sulle grandi rotte europee. E' stato rilevato che si potrà finalmente lavorare concretamente per realizzare quello che più manca al porto di Ravenna e cioè efficaci e funzionali collegamenti con l'entroterra e con le grandi direttrici di traffico.
Se il riconoscimento di tale rilevanza strategica, da un lato, è motivo di orgoglio, dall'altro - è stato sottolineato - impone un nuovo sforzo alla comunità ravennate nel momento in cui si renderanno disponibili le cospicue risorse legate alla realizzazione del Corridoio. Non è la prima volta che la comunità portuale ravennate è stata chiamata a dare prova di unità. La sostanziale assenza di conflitto - ha detto il presidente della Compagnia Portuale, Roberto Rubboli - ha contribuito nel corso degli anni a creare quel consenso che ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del primo porto privato italiano. Proprio gli investimenti dei privati, così importanti in passato, per poter ripartire devono ritrovare un clima di certezze e stabilità in particolare con riferimento alle regole del lavoro e ciò, ovviamente, anche a beneficio dei lavoratori stessi. Tematiche queste, cui il sottosegretario si è dimostrato particolarmente sensibile. Occhipinti ha infatti rivendicato agli ultimi governi il merito di aver fatto uscire il lavoro portuale dalle secche in cui era arenato ed anche di avere sbloccato la contrattazione che è finalmente arrivata alla conclusione.
Dopo avere toccato le tematiche oggi allo studio a livello centrale, in particolare il cabotaggio, il disegno di legge sulla cantieristica per il rilancio del settore, i problemi connessi alla prevenzione dell'inquinamento, il Vessel Traffic System nazionale e l'istituzione della commissione per la ripartizione tra i porti delle risorse relative al rifinanziamento della Legge 413, Occhipinti ha concluso il suo intervento ancora sul PGT in cui, ha fatto notare, per la prima volta in Italia si è riconosciuto ai porti un ruolo non di "casello", di semplice punto di passaggio obbligatorio delle merci, ma il ruolo di centro di produzione e trasformazione di merci e di traffico; ruolo che potrà essere compiutamente svolto nella misura in cui i principi dell'intermodalità e di tutto ciò che le è connesso troveranno la massima attuazione.
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