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In cinque anni la Cina incrementerà la capacità di movimentazione dei porti nazionali di 250 milioni di tonnellate e di 16,5 milioni di teu
Previsti notevoli interventi a Shanghai, che diventerà uno dei principali centri internazionali dello shipping
30 marzo 2001
Illustrando il nuovo programma economico del governo di Pechino, il sottosegretario del ministero cinese delle Comunicazioni, Zhang Chunxian, ha confermato che il prossimo 1° maggio verrà liberalizzato il settore del trasporto marittimo e fluviale (inforMARE del 23 marzo 2001). Zhang ha inoltre annunciato che nei prossimi cinque anni il governo ha intenzione di potenziare notevolmente le infrastrutture portuali di Shanghai, facendo dello scalo uno dei principali centri internazionali dello shipping. Interventi verranno effettuati anche nei porti di Dalian, Tianjin, Qingdao e Shenzhen con il contributo di investitori esteri. Un altro sottosegretario alle Comunicazioni, Hu Xijie, ha specificato che saranno realizzate 135 nuove banchine e ne saranno potenziate 45, per una capacità di traffico di 250 milioni di tonnellate di merci e di 16,5 milioni di teu. La Cina ha inoltre programmato nel prossimo quinquennio la costruzione di 200.000 chilometri di strade, oltre a 9.000 chilometri di nuove autostrade, che si andranno ad aggiungere agli 1,4 milioni di chilometri che costituiscono la rete stradale nazionale. Circa 80.000 nuovi chilometri saranno realizzati nelle regioni occidentali del Paese, costituite da territori montagnosi e da località raggiungibili con difficoltà, portando il network stradale locale ad un totale di 650.000 chilometri. Gli investimenti in queste sole regioni ammonteranno a 700-800 miliardi di yuan (84,6-96,7 miliardi di dollari).
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