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Tutti positivi i risultati dei tre rami d'attività (Shipping, Logistics e Carbometal) del gruppo Coeclerici
Il bilancio d'esercizio 2000 - approvato oggi dal cda - mostra un fatturato di 1200 miliardi di lire (+74%) ed un EBIT di 42 miliardi di lire (+195%)
3 aprile 2001
Il consiglio d'amministrazione del gruppo Coeclerici ha approvato oggi il bilancio d'esercizio 2000, che mostra un fatturato di 1.200 miliardi di lire (623,83 milioni di euro), con un incremento del 74% rispetto all'esercizio precedente. L'incidenza dei mercati esteri sul giro d'affari del gruppo è risultata superiore all'80%. L'EBIT e l'EBITDA sono ammontati rispettivamente a circa 42 miliardi (+195%) e 85 miliardi di lire. L'utile netto consolidato è risultato di oltre 10,5 miliardi di lire.
In netta crescita sono risultati i volumi in tutti e tre i comparti d'attività del gruppo, con 47.830.000 tonnellate trasportate nel settore Shipping (+41%), 13.703.000 tonnellate movimentate e trasportate nel settore Logistics (+41%) e 7.758.000 tonnellate intermediate nel settore Carbometal.
I risultati finanziari record registrati dal gruppo italiano sono frutto di una strategia di consolidamento del business nelle aree tradizionali, in particolare nel settore shipping e nel trading, dove Coeclerici ha perseguito una politica di focalizzazione sul carbone, e di una crescita molto rilevante in quelle di più recente sviluppo, quali la divisione Logistics. «I brillanti risultati raggiunti nel 2000 - ha infatti spiegato il presidente della Coeclerici, Paolo Clerici, al termine del cda - sono la conseguenza delle strategie attuate dal gruppo per stabilizzare quanto più possibile la redditività dei business svolti. La gestione commerciale dei due pool di navi Capesize e Panamax nello Shipping, la stipula di contratti a medio termine nel settore Logistics, la concentrazione sul carbone come prodotto "core" e la conclusione di accordi duraturi nel settore Carbometal, si sono rivelate scelte vincenti per stabilizzare la redditività e cogliere pienamente le opportunità offerte dal mercato».
Il 2000 - ha ricordato l'azienda - si è caratterizzato come un anno particolarmente positivo per il mercato dei noli e, in tale contesto, il gruppo ha posizionato il proprio portafoglio in modo da massimizzare il risultato commerciale sia nel comparto Capes sia in quello Panamax e da creare buone prospettive anche per l'esercizio 2001, durante il quale Coeclerici prevede una discesa delle rate di nolo.
Per quanto riguarda la flotta di proprietà Coeclerici Shipping, che si posiziona al primo posto tra gli operatori occidentali nel comparto delle rinfuse secche, ha finalizzato nel corso del 2000 una joint venture paritetica per la costruzione di due nuove navi Capesize di portata pari a 170mila tonnellate e un investimento totale di 70 milioni di dollari. Accanto alla tradizionale attività armatoriale svolta oggi con 14 navi di proprietà, Coeclerici gestisce due tra i due più importanti pool internazionali di classe Cape e Panamax forti di 30 navi partecipanti e con una portata complessiva controllata di oltre 6 milioni di tonnellate.
Sul fronte della logistica, rappresentata da Coeclerici Logistics, il gruppo ha registrato un'importante crescita della redditività accompagnata da uno sforzo di stabilizzazione nel medio termine. I due nuovi contratti di movimentazione (sbarco di carbone e minerale di ferro), siglati nel corso del 2000 in Bulgaria e in India, della durata rispettivamente di 5 e 10 anni - ha ricordato ancora il gruppo - garantiscono infatti una redditività stabile e continuativa.
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