Il porto di Genova sta rafforzando il suo ruolo di centro internazionale della sicurezza marittima e portuale. Un ruolo che la città chiede che venga riconosciuto dall'UE con l'assegnazione della sede dell'agenzia europea per la sicurezza marittima. Questa candidatura poggia anche su una serie di iniziative che la comunità portuale ha intrapreso nel settore della sicurezza. Una delle più significative è costituita dal progetto sperimentale di formazione continua nella portualità ligure, finanziato dall'UE, promosso dalla Regione Liguria e progettato ed attuato dalle tre autorità portuali di Genova, Savona e La Spezia.
La seconda fase del progetto di formazione, a cui hanno aderito 89 responsabili della sicurezza dei tre porti liguri, si è conclusa oggi a Palazzo San Giorgio, nella sede dell'ente portuale genovese. «Il porto non è insicuro né inquinante», ha commentato a margine della riunione il segretario generale dell'Autorità Portuale, Fabio Capocaccia. «Ma il fatto che l'attività portuale e marittima possa essere percepita come insicura o inquinante - ha aggiunto - è un danno enorme, un freno allo sviluppo dell'economia portuale». Per questo uno dei quattro progetti elaborati dagli operatori della sicurezza portuale, presentati e discussi oggi, è incentrato sulla comunicazione effettuata sia nei porti, con campagne di prevenzione annuali, sia con la città e in particolare - ha spiegato il coordinatore del progetto formativo, Pompeo Mazzeo - con il coinvolgimento delle scuole primarie e secondarie e con la realizzazione di visite al porto mirate, come avviene da dieci anni a Barcellona. Gli altri tre progetti vertono invece sulla formazione nei porti in materia di prevenzione e promozione della sicurezza, sulle linee per i piani di emergenza d'area portuale e sulle procedure per il soccorso, e sulla realizzazione di un portale Internet della prevenzione e della sicurezza nei porti liguri.
Pur sottolineando che i porti liguri non hanno molto da imparare dai porti esteri in materia di sicurezza, Mazzeo ha ricordato le caratteristiche principali che contraddistinguono in questo settore i porti di Seattle, Barcellona e Amburgo, che sono stati oggetto di visita nell'ambito del corso di formazione. In particolare nel porto americano la sicurezza viene considerata un vantaggio competitivo da tutti gli operatori che gravitano attorno alle attività portuali: dagli imprenditori e dai lavoratori, ma anche dagli assicuratori. Se a Barcellona si lavora con le scuole per la realizzazione di una vera comunità portuale, con un processo definito di "marketing interno", ad Amburgo tutti i lavoratori portuali devono essere in possesso di un apposito patentino per svolgere la propria attività ed effettuano anche un giorno di formazione all'anno.
La terza e conclusiva fase del progetto di formazione continua nella portualità ligure, dedicata al tema delle emergenze, si svolgerà nei mesi di maggio e giugno prossimi, con lo svolgimento nei tre porti liguri di sei esercitazioni che simuleranno eventi che si sono realmente verificati.
B.B.
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