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Al vaglio del Parlamento UE il pacchetto di misure "Erika II" sulla sicurezza marittima
La commissione Trasporti si è dichiarata contraria a bloccare tutte le partenze dai porti in caso di avverse condizioni meteomarine, giudicando preferibile affidarsi alla decisione delle autorità portuali locali
8 giugno 2001
La commissione Trasporti del Parlamento Europeo ha adottato ieri, con numerosi emendamenti, tre relazioni su una serie di misure comunitarie per la sicurezza marittima che fanno parte del pacchetto "Erika II" predisposto dalla Commissione Europea (inforMARE del 6 dicembre 2000) e che contiene tre tipi di proposte su cui si è focalizzata l'attenzione dell'organismo parlamentare: la prima è relativa ad una direttiva che crea un sistema comunitario di vigilanza, controllo e informazione sul traffico marittimo, mentre la seconda e la terza - di cui abbiamo dato notizia ieri - riguardano rispettivamente l'istituzione di un fondo di risarcimento dei danni prodotti dall'inquinamento marino nelle acque dell'Unione Europea e la creazione di un'agenzia europea sulla sicurezza marittima.
I punti salienti del progetto di direttiva della Commissione Europea presentato al Parlamento sono il miglioramento del sistema d'identificazione delle navi, la presenza a bordo di un "trasponditore" grazie al quale la nave possa essere localizzata immediatamente e sorvegliata in modo costante dalle autorità costiere, l'armonizzazione e la semplificazione della procedura di trasmissione e di utilizzo dei dati relativi a merci pericolose o inquinanti mediante scambi sistematici di dati informatizzati, la dotazione a bordo delle navi che attraccano nei porti dell'UE di una scatola nera (o registratore dei dati di bordo) e la sorveglianza speciale per le navi che presentino maggiori rischi sotto il profilo della sicurezza marittima e della tutela dell'ambiente. Nel progetto di direttiva la Commissione propone inoltre che gli Stati membri prevedano che le navi in difficoltà possano trovare rifugio nei porti nazionali e che le autorità portuali vietino alle navi di salpare se le condizioni meteorologiche, particolarmente avverse alla navigazione, possano essere fonte di grave rischio. Infine è previsto che l'obbligo di notifica imposto dalla direttiva 93/75 debba comprendere non solo le merci pericolose o inquinanti, ma anche i combustibili di stiva presenti a bordo.
La commissione Trasporti si è invece dichiarata perplessa sulla proposta della Commissione Europea di estendere i poteri d'intervento degli Stati membri tramite le loro autorità di vigilanza costiera. Infatti - secondo l'organismo parlamentare - la ripartizione delle differenti misure tra sfere di competenza territoriale non sempre è chiara. Un'altra questione controversa riguarda la possibilità di estendere o meno il raggio di azione territoriale proposto dall'esecutivo dell'UE. Nella sua relazione, la commissione Trasporti ha osservato che gli incidenti non si verificano sempre nelle acque territoriali; perciò è stato adottato un emendamento secondo cui nelle acque esterne alla fascia territoriale, per tutte le navi battenti bandiera di uno Stato membro o facenti scalo in un porto dell'UE, è obbligatoria la partecipazione ad un sistema di assistenza al traffico marittimo. Questo ente fornirà informazioni sulle condizioni meteorologiche e di navigazione nonché sui servizi di assistenza al traffico e sulle rotte.
Anche per quanto concerne i "porti rifugio", che possano accogliere le navi in difficoltà, la commissione Trasporti ha preso le distanze dalla proposta della Commissione Europea, rilevando che quest'ultima si limita a prescrivere che, per adempiere a questo obbligo, è sufficiente che uno Stato indichi un solo porto rifugio. Secondo l'organismo parlamentare, la Commissione non sembra inoltre preoccuparsi del fatto che, oltre ai porti, gli Stati debbano individuare delle zone di ormeggio per le navi incorse in difficoltà durante la navigazione. Gli eurodeputati, pur muovendo queste critiche, hanno sottolineato di aver adottato un emendamento che viene incontro alle esigenze nazionali di tutela delle infrastrutture portuali, che prevede il tempestivo risarcimento degli eventuali danni causati da una nave in difficoltà al porto in cui ha trovato rifugio. Quanto al divieto di salpare, la commissione Trasporti non ha condiviso il parere del governo europeo secondo cui sarebbe opportuno un blocco generale delle partenze in caso di burrasca. Secondo i deputati infatti è preferibile limitarsi ad una raccomandazione, che consenta alle autorità portuali locali di tenere conto delle diverse situazioni. Per le stesse ragioni l'organo parlamentare è contrario a definire le circostanze in cui si deve ritenere di essere in presenza di condizioni meteorologiche sfavorevoli. Infatti - ha osservato la commissione Trasporti - tutto è relativo, poiché un vento di forza 7 o 8 può essere estremamente pericoloso o del tutto innocuo, a seconda delle navi o delle zone marittime prese in considerazione.
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