Nel 2000 il gruppo terminalista Eurogate ha movimentato 7,7 milioni di teu, inclusi quelli totalizzati dalla consociata Contship Italia (Eurokai 66,6%, Eurogate 33,4%), con un incremento del 20,5% rispetto al 1999, che ha consentito l'ampliamento della quota di mercato del gruppo. Lo hanno annunciato oggi in una conferenza stampa a Brema il presidente e l'amministratore delegato di Eurogate, Thomas Eckelmann e Emanuel Schiffer.
Eurogate, hanno detto Eckelmann e Schiffer, è leader del mercato in Europa e si colloca al terzo posto nel mondo dopo la Hutchison Port Holdings (HPH) di Hong Kong e la PSA Corporation di Singapore.
Particolarmente sostenuta è risultata la crescita del traffico nei terminal dei porti nordeuropei in cui opera Eurogate: a Bremerhaven è stato rilevato il terzo incremento record annuale consecutivo, passando da una crescita del 20,3% nel 1999 al +26% dello scorso anno, con una movimentazione complessiva di 2,7 milioni di teu. Nel 2000 anche il container terminal di Amburgo in cui opera il gruppo tedesco ha ottenuto un brillante risultato, con un aumento del 22,4% ed una movimentazione totale pari a 1,34 milioni di teu. Eurogate giudica però le infrastrutture portuali di Bremerhaven e Amburgo non sufficienti per reggere il previsto incremento del traffico. Per questo il gruppo ha sostenuto il progetto per la realizzazione di un porto container in acque profonde a Wilhelmshaven (inforMARE del 13 novembre 2000), alla cui costruzione - ha sottolineato oggi il gruppo - intende partecipare.
Importanti anche i risultati dei terminal italiani: a Gioia Tauro l'incremento nel 2000 è stato del 17,7%, con un totale di 2,65 milioni di teu, e a La Spezia la crescita si è attestata sull'8,5%, con un consuntivo di 781mila teu.
Sul versante atlantico è stato accolto con soddisfazione anche il risultato di Lisbona, dove sono stati movimentati circa 173mila teu, con una crescita del 28,1% sul 1999. |
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