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Licenziato definitivamente il piano regolatore, il porto di Genova può dare avvio a progetti per 350 miliardi di lire
Previsto l'incremento dei traffici e delle quote di mercato nei settori delle merci convenzionali e in container e dei passeggeri
2 agosto 2001
«Non è un libro dei sogni, ma un piano concreto e attuabile nell'arco di un decennio». Così Giuliano Gallanti, presidente dell'Autorità Portuale di Genova, ha risposto oggi alle critiche di chi asserisce che il nuovo piano regolatore portuale di Genova, approvato definitivamente due giorni fa dalla Regione Liguria, è un progetto poco coraggioso. «Critiche - ha ironizzato - avanzate da studiosi, e dico studiosi per usare un eufemismo, naturalmente».
Il presidente dell'authority portuale si è detto «soddisfatto per il risultato conseguito» ed ha specificato che il piano licenziato dall'ente regionale «corrisponde al disegno fatto inizialmente, con l'eccezione di Calata Concenter e della destinazione dello Yacht Club». Ora però possono essere avviati i lavori, per un importo di circa 350 miliardi di lire, di cui 180-200 garantiti dalla legge 413/98 e dal suo rifinanziamento. In programma ci sono i primi interventi ai ponti Ronco, Canepa, Libia e Sanità, con la realizzazione di aree per circa 200mila metri quadrati che daranno una capacità di traffico aggiuntiva pari a 500mila teu all'anno. Sono previsti anche interventi sulla viabilità stradale e ferroviaria e, nel settore industriale, nell'area dell'ex superbacino e dei bacini di carenaggio. Per il polo petrolifero di Multedo invece sarà necessario convocare la Conferenza dei Servizi e avviare le procedure di valutazione di impatto ambientale.
Oggi nella sala dei Protettori di Palazzo San Giorgio, dove è stato fatto il punto sulle possibilità offerte dal nuovo piano, sembravano distanti le polemiche che fino a ieri hanno acceso il dibattito sull'approvazione del piano regolatore portuale, incentrate sull'ampliamento dell'area di Voltri dove - ha precisato Gallanti - «rimangono le nove prescrizioni introdotte dalla Regione». Se da una parte potranno proseguire gli interventi per il completamento del sesto modulo del Voltri Terminal Europa, dall'altra invece - come specificato nel testo integrato del provvedimento regionale di approvazione del prp, che riportiamo di seguito - dovrà essere effettuato un nuovo studio sull'impatto ambientale dell'ampliamento del terminal a ponente. Studi su questo aspetto sono già stati svolti ed hanno affermato la compatibilità ambientale dell'espansione del porto. Cosa cambia allora rispetto ad alcuni anni fa? Che il piano regolatore portuale è stato approvato e che si dovrà "semplicemente" lavorare ad una soluzione, differente da quella proposta nel prp, che coniughi ambiente e traffico portuale.
Resta inoltre aperta la questione dell'area siderurgica di Cornigliano. Sul destino dell'acciaieria - ha ricordato Gallanti - «è attesa la decisione del Consiglio di Stato. Ma 26 miliardi di lire sono disponibili da subito per realizzare la sopraelevata portuale di collegamento tra il bacino di Sampierdarena e il distripark di Cornigliano, qualunque esso sia».
Rimane il rammarico per l'eccessivo tempo occorso per l'approvazione del progetto. «E' fondamentale - ha osservato il presidente dell'authority - che un piano regolatore portuale venga approvato in tempi rapidi, perché è uno strumento di programmazione economica. I prp inoltre danno potere di governance alle istituzioni, che possono far fronte allo strapotere degli operatori». «Uno dei limiti denunciati da ESPO (European Sea Ports Organisation, ndr) riguardo alla proposta di direttiva della Commissione Europea sul mercato dei servizi portuali - ha osservato - è proprio relativo alla debolezza delle authority portuali nei confronti degli operatori. In quest'ottica il piano regolatore portuale è uno strumento di forza dell'Autorità Portuale nei confronti del mercato». Perplessità sono state manifestate anche sull'opportunità di valutare gli aspetti ambientali nel corso della stesura del prp: «non penso - ha affermato Gallanti - che abbia senso una valutazione d'impatto ambientale su un piano regolatore portuale, che casomai deve essere effettuata sulle singole opere».
L'ente portuale ritiene che il nuovo prp consenta a Genova di poter fare affidamento sul suo porto. «In un mondo globalizzato - ha detto Gallanti - reggono i punti d'eccellenza, tra cui i porti». La sfida concorrenziale è quanto mai serrata, con gli scali del Mediterraneo settentrionale tutti impegnati ad incrementare le rispettive quote di traffici. Se - come è stato detto - il porto di Marsiglia fa paura, soprattutto per le sue prospettive di crescita, anche Genova sta affilando le armi. Il piano regolatore portuale - ha puntualizzato il segretario generale dell'authority, Fabio Capocaccia - «prevede nei container non solo di incrementare il traffico, ma anche di aumentare la quota di mercato. Lo stesso accade per le merci convenzionali e per il passeggeri, mentre è previsto un mantenimento dei livelli nel traffico di rinfuse solide ed un calo in quelle liquide».
Bruno Bellio
Testo integrato del provvedimento regionale di approvazione del Piano (proposta della Giunta dell'11 maggio integrata dalla proposta del 13 luglio) così come integrato dagli emendamenti approvati in Consiglio Regionale nella seduta del 31 luglio.
Voltri
....... Per quanto concerne le specifiche competenze regionali in materia paesistica ed urbanistica, si ribadisce che la ricerca di soluzioni per il potenziamento del Porto di Voltri, laddove ne venisse dimostrata la necessità, così come richiesto dal Ministero dell'Ambiente, resta subordinata:
a soluzioni che non compromettano l'attuale spiaggia di Voltri sotto il profilo dell'equilibrio idro-dinamico, paesistico e della qualità della fruizione e per le quali si reputa quindi necessario operare una conseguente rinuncia dell'allungamento dell'attuale diga foranea verso ponente nei termini previsti dal Piano, anche alla luce del fatto che gli studi specifici contenuti nello Studio di Impatto Ambientale allegato al Piano evidenziano già, relativamente a tale struttura, problemi in ordine al mantenimento dell'attuale assetto del litorale e al deflusso del torrente Leira, ricercando soluzioni progettuali che migliorino l'inserimento delle opere nel paesaggio costiero, con particolare riferimento all'abitato di Voltri.
Alla possibilità di garantire un adeguato potenziamento delle infrastrutture di trasporto per l'arrivo e l'inoltro delle merci, sia all'interno che all'esterno dell'ambito.
Nella prospettiva di nuove soluzioni che tengano conto di quanto sopra, la Regione potrebbe esaminare favorevolmente ipotesi di ampliamento realizzabili estendendo verso mare gli spazi già esistenti a ponente, fino al punto in cui non comportino allungamenti della diga foranea nocivi per la spiaggia, e davanti al terminal oggi esercito dal VTE, operando quindi una più razionale organizzazione degli spazi esistenti, e nella convinzione che in tal modo si potrebbe egualmente consentire un potenziamento significativo delle capacità del Terminal di Voltri, senza peraltro infliggere ulteriori costi ambientali al tratto di litorale urbano retrostante.
Peraltro la previsione per questo ambito nei termini previsti dal Piano è da ritenersi inefficace (con l'effetto che) la sopracitata previsione di ampliamento verso mare resta subordinata all'approvazione da parte delle Amministrazioni interessate, in sede di apposito Accordo di Programma, dello studio richiesto dal decreto di compatibilità ambientale e delle conseguenti soluzioni progettuali, da predisporsi a cura dell'Autorità Portuale nel rispetto delle integrazioni specifiche di cui sopra .......Ambito Multedo
.... In tale contesto, l'attuazione delle previsioni del PRP è condizionata alla promozione da parte dell'Autorità Portuale di un Accordo di programma entro 12 mesi da oggi riferito agli ambiti PMS3, PMS4, PMS5, PMS6 mirato alla effettiva riduzione dei traffici petroliferi da attuarsi mediante una significativa riduzione del numero degli accosti ed il conseguente recupero di disponibilità di spazi ....
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