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Il porto di Savona progetta un nuovo terminal multipurpose nel bacino di Vado
Prevista la realizzazione di una piattaforma su pali, con accosti per 600 metri. L'accesso al terminal avverrebbe con un tunnel sotto l'Aurelia
15 ottobre 2001
Il Comitato Portuale di Savona ha approvato oggi il nuovo assetto del piano regolatore portuale, elaborato alla luce dell'intesa che l'authority portuale ha raggiunto con il Comune di Vado Ligure, che può ora proseguire il suo iter passando ai consigli comunali e, successivamente, al Consiglio superiore dei Lavori pubblici e alla Regione Liguria. L'ente portuale savonese prevede che il prp possa essere adottato entro il primo semestre del prossimo anno.
Il piano, nel suo assetto definitivo - spiega l'Autorità Portuale di Savona - prevede nel bacino di Savona due espansioni a mare in prossimità del molo sopraflutti e delle aree ex Italsider, per ricavare nuovi spazi operativi per le merci convenzionali e ridisegnare la logistica di accesso al porto. Il piano definisce anche un perfezionamento del disegno per il porto turistico della Margonara.
Nel bacino di Vado invece, definiti da tempo gli accordi con il Comune di Bergeggi per l'espansione del Terrapieno Sud per ricavare nuovi accosti per il cabotaggio, è stato previsto l'insediamento di una nuova struttura nella rada di Vado. Proprio a Vado l'authority portuale e la locale amministrazione comunale si erano trovati su schieramenti opposti rispetto all'ipotesi di realizzazione nell'area di un container terminal dedicato ai traffici della compagnia danese Maersk Sealand, che è caduta nello scorso inverno (inforMARE del 20 marzo 2001).
La nuova proposta - ha invece puntualizzato l'ente portuale - rende compatibili la crescita delle attività portuali con le esigenze di sviluppo sostenibile del territorio, fornendo anche concrete risposte sul piano economico ed occupazionale.
Il nuovo disegno prevede la realizzazione di una piattaforma su pali per traffici multipurpose con un fronte di accosto di 600 metri e una larghezza di 300. Rispetto alle ipotesi precedenti - sottolinea l'authority - sono state ridotte le dimensioni della struttura, nel rispetto dell'efficacia operativa e con l'obiettivo di un minor impatto ambientale, e sono state individuate nuove soluzioni per il radicamento a terra, limitato alla sola funzione di accesso al terminal, con un sistema viario in tunnel al di sotto dell'asse viario dell'Aurelia, che consentirà di separare i flussi dalla circolazione urbana.
A fianco della struttura sorgeranno il nuovo polo della pesca e un centro per la cantieristica leggera e il diporto nautico. Nell'intento di separare la città dal porto commerciale, è stato inoltre previsto il trasferimento degli ormeggi per le rinfuse liquide dalla rada di fronte all'abitato alla diga foranea del porto.
Il Comitato Portuale ha poi dato mandato all'Autorità Portuale a proseguire l'iter per la realizzazione della seconda fase del raccordo ferroviario del porto di Vado e a completare i lavori di costruzione dei nuovi accosti per il cabotaggio sulle Calate Nord.
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