La compagnia crocieristica britannica P&O Princess ha messo in evidenza oggi i risultati positivi scaturiti dalla decisione della statunitense Federal Trade Commission di non opporsi al suo accordo di fusione con la Royal Caribbean o al progetto di takeover della Carnival (
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7 ottobre 2002).
P&O Princess ha sottolineato che - riviste le stime per l'intero anno - gli utili previsti per il 2002 ammonteranno 42-44 cent per azione, prima dei costi relativi al progetto di fusione con Royal Caribbean. Secondo il consiglio di amministrazione della compagnia britannica gli utili si attesteranno al margine superiore del range previsto, in considerazione dei miglioramenti riscontrati in tutti e quattro i trimestri dell'anno.
La compagnia ha reso noto che la quasi totalità delle crociere del 2002 sono state prenotate.
P&O Princess prevede che la capacità della sua flotta aumenterà del 24% nel 2003, ma ha precisato che questa stima non tiene conto di eventuali ritardi nella consegna della
Diamond Princess, che si è incendiata nello stabilimento di Nagasaki della Mitsubishi Heavy Industries (
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1° ottobre 2002). In particolare in Nord America, per il marchio Princess Cruises, è attesa una crescita del 12%; nel Regno Unito, dove opera la P&O Cruises, l'incremento previsto è del 22%, mentre in Germania la filiale Aida registrerà una progressione del 65%. Nel 2003 P&O Princess avvierà inoltre l'attività della filiale Ocean Village nel Regno Unito (
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10 aprile 2002). Il 2002 sarà anche il primo anno di piena attività per la filiale A'Rosa, che opera in Germania, e per la filiale Pacific Princess, che opera in Australia.
P&O Princess ha infine comunicato che le prenotazioni per il 2003, rilevate al 10 settembre scorso, risultano in linea con quelle per il 2002, nonostante l'anno prossimo sia in programma un incremento dell'attività nel Pacifico. L'attuale livello dei prezzi è inoltre lievemente inferiore rispetto a quello registrato nel 2001 prima dell'impatto negativo degli attacchi terroristici dell'11 settembre.