E' entrata in vigore ieri una nuova fase del programma di potenziamento dei controlli sulle merci containerizzate importate negli Stati Uniti che è stato introdotto lo scorso 2 dicembre e che impone ai vettori marittimi di presentare i manifesti di carico relativi alle merci dirette negli USA 24 ore prima dell'imbarco nei porti esteri.
Da ieri infatti l'U.S. Customs and Border Protection (CBP) può inviare comunicazioni di "Do Not Load" per le merci containerizzate che presentano manifesti di carichi incompleti o non validi e può comminare ammende per la presentazione ritardata della documentazione. Inizialmente saranno punite solamente le più gravi violazioni alle descrizioni dei carichi definite dal programma, come ad esempio un'approssimativa descrizione delle merci quale "Freight-All-Kinds", "Said-To-Contain" o "General Merchandise".
Dal prossimo 15 maggio CBP invierà comunicazioni "Do Not Load" anche per gravi violazioni nell'indicazione del nome del destinatario del carico o dell'indirizzo del destinatario, come ad esempio quelle costituite dallo spazio dell'indirizzo lasciato in bianco oppure compilato con espressioni quali "To Order" e "To Order of Shipper". Inoltre dal 15 maggio CBP potrà comminare ammende per carichi Foreign Remaining on Board (FROB) che presenteranno descrizioni della merce non valide e che saranno caricati a bordo della nave senza darne comunicazione all'amministrazione doganale statunitense 24 ore prima dell'imbarco.
(5.000 dollari per gli operatori NVOCC in entrambi i casi).
Nel periodo 2 febbraio 2003 - 29 aprile 2003 l'U.S. Customs and Border Protection ha esaminato oltre 2,4 milioni di polizze di carico ed ha impedito l'imbarco di circa 260 container.