Il fuel ancora contenuto nelle cisterne della petroliera
Prestige, affondata alla fine dello scorso autunno di fronte alla Galizia (
inforMARE del
19 novembre 2002), non sarà recuperato prima della primavera 2004. Il calendario delle attività di recupero degli idrocarburi ancora contenuti nello scafo della nave è stato illustrato ieri dall'impresa petrolifera spagnola Repsol YPF, capofila del consorzio internazionale incaricato dell'operazione.
Il ritardo rispetto alle previsioni formulate in precedenza è determinato - è stato spiegato - sia dalla variazione del progetto e delle modalità di realizzazione delle sacche che saranno utilizzate per recuperare il fuel che dall'esigenza di effettuare le operazioni in un periodo caratterizzato da condizioni meteorologiche non avverse.
L'attività operativa inizierà comunque nel corso di questo mese. Il prossimo 28 giugno la
Polar Prince della Repsol YPF giungerà sul luogo dell'affondamento con a bordo quattro mini sommergibili in grado di operare a 4.000 metri, profondità alla quale si trova il relitto della nave. I mezzi sottomarini saranno impiegati per verificare le condizioni dello scafo della petroliera e per tamponare, se possibile, le fuoriuscite di fuel.
In agosto invece, nelle acque vicino a Marsiglia, sarà provata la funzionalità delle sacche che verranno utilizzate per il recupero del fuel. Queste sacche, inizialmente semirigide e della capacità di 1.000 metri cubi, sono state modificate riducendo la capacità a 250 metri cubi e dotandole di struttura più flessibile. Il mese successivo due sacche saranno provate sul luogo dell'affondamento della
Prestige.
Tutte le sacche necessarie per il recupero saranno pronte entro la fine di quest'anno, ma si lascerà trascorrere l'inverno e si attenderà il miglioramento delle condizioni meteorologiche prima di tentare, nella successiva primavera, il recupero le 35.000 tonnellate di fuel rimaste nella
Prestige. I robot perforeranno lo scafo della petroliera, piazzeranno delle valvole e connetteranno le sacche di recupero che, una volta piene, saranno liberate e saliranno in superficie.