Ieri una delegazione del Comitato Utenti e Operatori del Porto di Genova, guidata dal presidente Bruno Musso e composta dal segretario Francesco Valle, dai rappresentanti del Comitato provinciale delle associazioni dell'autotrasporto (Renzo Muratore), di Confitarma (Claudio Barbieri), di Fedarlinea (Pietro Giglio), è stata ricevuta a Palazzo San Giorgio dal nuovo presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giovanni Novi, che ha assunto l'incarico all'inizio di questo mese (
inforMARE del
5 febbraio 2004).
Nel corso dell'incontro - ha reso noto il Comitato Utenti - riguardanti sia aspetti della libertà operativa e i problemi del lavoro sia della potenzialità delle infrastrutture e capacità globale dello scalo. È stata inoltre sottolineata «l'inderogabile necessità di recuperare le grandi direzioni delle organizzazioni del trasporto (armatori intermodali, grandi spedizionieri, catene logistiche, ecc.)». «L'obiettivo di raggiungere volumi di traffico da grande porto europeo - è stato osservato - richiede di trovare soluzioni innovative in termini di spazio e di infrastrutture; solo così il porto di Genova potrà diventare un punto di eccellenza internazionale nel settore della logistica marittima e portuale».
«Al presidente Novi - ha ricordato il Comitato Utenti - sono stati elencati gli interventi riguardanti il potenziamento dei collegamenti ferroviari ed autostradali da noi ritenuti assolutamente indispensabili allo sviluppo dei traffici, quali la realizzazione del terzo valico ferroviario, l'adeguamento delle linee e dei parchi ferroviari per il nodo di Genova, la realizzazione di adeguate infrastrutture per il traffico extra Shengen, la disponibilità di investimenti per infrastrutture e lo sviluppo che consentano di far acquisire all'area genovese il ruolo di polo logistico del Sud Europa grazie alla dotazione di interporti, autoporti, reti di collegamento e distriparks».
«Sono stati altresì individuati - ha proseguito il Comitato - gli interventi riguardanti gli ambiti portuali di Sampierdarena, Voltri, Multedo e riparazioni navali da noi considerati assolutamente prioritari, quali la riorganizzazione e informatizzazione dei varchi portuali, il riassetto del servizio manovre ferroviarie, il completo riassetto del sistema di viabilità pubblica portuale, la realizzazione di aree di sosta in ambito portuale e in via prioritaria dell'autoparco di Campi, la definizione di linee strategiche per lo sviluppo del traffico crocieristico, la soluzione delle problematiche operative attualmente esistenti al Porto Petroli e nel settore petrolchimico, la realizzazione del sesto bacino di carenaggio, il coinvolgimento degli operatori economici delle riparazioni navali per la ricerca di adeguate sistemazioni delle aziende sfrattate dalle calate Gadda e Boccardo già nella fase di configurazione degli interventi connessi alla realizzazione del tunnel stradale subportuale ed, infine, l'avvio di un confronto diretto sugli interventi e sui costi relativi al progetto sulla port security».
«Particolare attenzione è stata dedicata alle problematiche doganali che stanno attualmente penalizzando il porto di Genova sotto l'aspetto economico ed operativo, quali la cronica carenza di personale della dogana ed i disservizi legati all'ingestibilità del sistema informatico doganale centralizzato».