Il nuovo presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giovanni Novi, ha esposto oggi al Comitato Portuale le principali linee d'azione del suo mandato ed ha preannunciato che entro tre mesi illustrerà al parlamentino dello scalo i criteri generali per lo sviluppo futuro del porto di Genova. Nella sua relazione al Comitato - che pubblichiamo di seguito - Novi precisa che il piano di crescita del porto, «essendo un progetto, che potrà essere compiutamente realizzato solo nei prossimi 10-20 anni dovrà anche contemplare concrete azioni per lo sviluppo immediato del porto e delle sue varie attività».
Tra le iniziative iniziali del suo mandato Novi annovera il «consolidamento dell'attuale assetto della cantieristica e delle riparazioni navali», il «mantenimento del Porto Petroli» (confermando «la disponibilità ad esaminare con le Istituzioni locali e con la Regione ogni soluzione praticabile»), la «priorità assoluta» al tema «dei traffici passeggeri e, in particolare, di quelli crocieristici», «l'ampliamento dei parchi ferroviari portuali e del loro collegamento con quelli retroportuali» e la «necessità di mantenere l'aeroporto nell'attuale configurazione».
Sulla questione di più scottante attualità, l'assegnazione del Terminal Multipurpose conteso dai gruppi armatoriali Mediterranean Shipping Company (MSC), Ignazio Messina & C., Grimaldi e dal consorzio di operatori italiani Genoa Distriport (inforMARE del 28 novembre 2003), Novi ha ricordato che tutta la struttura dell'ente portuale «sta lavorando ad una soluzione che possa permettere l'ingresso nel porto di Genova di nuovi gruppi armatoriali e di nuovi operatori logistici garantendo al tempo stesso la salvaguardia degli operatori che già operano nel nostro porto, in una prospettiva che potrà comportare un riassetto complessivo di tutto il bacino di Sampierdarena». Per cercare di evitare che l'assegnazione del terminal passi per le aule dei tribunali, il nuovo presidente dell'authority portuale ha annunciato che chiederà «a tutte le parti interessate di mettere fine a quella non simpatica e controproducente prassi delle "carte bollate" e dei ricorsi ad ogni costo nei confronti degli atti dell'Autorità Portuale» che - ha sottolineato - «non aiutano a mio avviso a risolvere i problemi, ma anzi li esasperano».
Relazione del Presidente al Comitato Portuale dell'8/3/04
Nella mia duplice veste di neo-Presidente dell'Autorità Portuale e del Comitato Portuale desidero rivolgere il mio saluto ai "veterani membri del Comitato" (Sandro Biasotti, Beppe Pericu, Alessandro Repetto, Amm. Raimondo Pollastrini, Paolo Odone, Alessandro Pentimalli, Marco Bisagno, Luigi Negri, Giulio Schenone, Ivano Bosco , Andrea Roncallo)
al Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Paolo Lenzi
e ai membri dello stesso : Augusta Chessa, Felice D'Aniello, Giuseppe Cappella, Giuseppe Laudato, Mara Cangialosi
Desidero inoltre dare un caloroso benvenuto ai nuovi Membri del Comitato. Particolarmente a
Piero Lazzeri, Ignazio Messina, Pietro Vicino, Maurizio Longo, Guido Fassio, Ubaldo Romairone, Ettorino Torzetti, e Antonio Cirotto
Come ho avuto modo di accennare alla cerimonia d'insediamento, desidero sottolineare ancora a tutti voi che ho assunto quest'incarico con determinazione ed entusiasmo, mettendo a disposizione di questa Autorità Portuale la mia esperienza professionale e le mie relazioni con molti operatori internazionali e nazionali che ho acquisito in più di 40 anni di attività.
Sono conscio di essere stato messo alla guida del più importante porto italiano con una storia ed una tradizione di secoli.
Mi dedicherò con un impegno sostanzialmente completo ed esclusivo a questa amministrazione. Continuerò, inoltre, a perseguire le linee direttrici di sviluppo del porto indicate dai miei predecessori e da ultimo dal Presidente Gallanti.
Il porto di Genova è in continuo stato di trasformazione e di sviluppo e richiede l'attenzione costante e quotidiana di tutti voi e mia.
Mi sono ripromesso come priorità lo sviluppo del porto che automaticamente significa occupazione diretta e indiretta.
Credo fermamente nell'utilità di una collaborazione strettissima e continua con l'Autorità Marittima a cui intendo riferirmi costantemente.
E' mia intenzione esporvi entro i prossimi tre mesi quantomeno i criteri generali di quello che dovrà essere il porto di Genova nel futuro, dopo essermi naturalmente confrontato con tutte le istituzioni , con la struttura e con le associazioni più rappresentative dell'utenza, dei lavoratori e dei sindacati.
Qualsiasi progetto di questo tipo andrà naturalmente meditato, trasformato, emendato e adeguato nel tempo in ogni suo dettaglio con grande attenzione. Inoltre, essendo un progetto, che potrà essere compiutamente realizzato solo nei prossimi 10/20 anni dovrà anche contemplare concrete azioni per lo sviluppo immediato del porto e delle sue varie attività.
A questo riguardo desidero sottolineare che il principale strumento di cui l'Ente dispone è il Piano Regolatore Portuale oggi vigente. Esso dovrà essere valorizzato ed attuato anche per poter accedere in maniera diretta ai finanziamenti pubblici che sono e si renderanno disponibili.
Le previsioni del Piano Regolatore andranno dunque attuate realizzando quelle opere per le quali sono già stati attivati significativi finanziamenti che non possono rimanere a lungo inutilizzati su tutto l'arco portuale, dalle riparazioni navali a Voltri. Siamo ovviamente disponibili ad accogliere le indicazioni che gli enti formuleranno sull'espansione del bacino portuale di Voltri, tenendo conto delle giuste esigenze dei nuclei abitativi circostanti.
Addentrandoci più nel dettaglio riterrei, comunque, sin d'ora, opportuno seguire queste azioni concrete ed immediate:
- Consolidamento dell'attuale assetto della cantieristica e delle riparazioni navali, completando quegli interventi infrastrutturali previsti dal Piano Regolatore Portuale, come ad esempio il sesto bacino di carenaggio e l'ampliamento delle aree di servizio per le attività di fabbricazione.
- Mantenimento del Porto Petroli, apportando le modifiche concordate e deliberate, salvaguardando insieme gli effetti produttivi e socio-economici che tale attività genera, nonché il necessario rifornimento alle raffinerie del nord.
- Per quanto concerne il settore petrolchimico, confermare la disponibilità ad esaminare con le Istituzioni locali e con la Regione ogni soluzione praticabile, fermo restando l'esigenza di mantenimento dei traffici in un contesto di massima sicurezza e compatibilità ambientale conservando a funzioni portuali l'intero ambito in cui attualmente è localizzato il settore.
- Tra le riflessioni inerenti il nuovo programma operativo dovrà avere una priorità assoluta il tema dei traffici passeggeri e, in particolare, di quelli crocieristici: la potenzialità di assorbimento che Genova può garantire a tale traffico è ben maggiore di quello attuale. Una parte di Ponte Parodi, Ponte dei Mille ed il ricostruito Ponte Andrea Doria debbono rappresentare il vero importante porto delle navi da crociera. Sarà, pertanto, mia cura affiancare l'attività della Stazioni Marittime Spa nella ricerca di nuovi traffici.
- L'ampliamento dei parchi ferroviari portuali e del loro collegamento con quelli retroportuali, deve rappresentare per tutti i soggetti interessati un obiettivo essenziale ove si voglia assicurare lo sviluppo della vezione ferroviaria nei termini percentuali che risultano già oggi possibili e che a maggior ragione lo saranno con le nuove infrastrutture da/per il porto di Genova.
- Necessità di mantenere l'aeroporto nell'attuale configurazione e per il quale è necessario attuare i già previsti interventi di miglioramento infrastrutturale.
Esso, infatti, può considerarsi strategico dal punto di vista logistico e organizzativo.
Dobbiamo solo far sì che esso venga potenziato sia come traffici passeggeri che merci. In tal senso l'Autorità Portuale di Genova ha già espresso tutto il suo appoggio al Presidente dell' Aeroporto per ottenere nel più breve tempo possibile dei risultati apprezzabili. Ritengo però che tutte le istituzioni e gli operatori debbano anche essi per proprio conto unirsi a noi in questo programma di attivazione dei traffici.
- Dovremo fare nostre le istanze degli spedizionieri da un lato e degli autotrasportatori dall'altro affinché da un quadro di collaborazione con l'Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza al già pesante lavoro che giornalmente svolgono non si debbano aggiungere inutili, costose e snervanti procedure, non consone ad un porto moderno.
- Più attenzione inoltre deve essere prestata agli autotrasportatori nei giorni di traffico intenso o di cattivo tempo predisponendo semplici e funzionali strutture di accoglimento.
- Già dai miei primi giorni di attività ho avuto conferma della volontà di collaborazione da parte della Compagnia Unica e della Pietro Chiesa che mi hanno positivamente impressionato. L'Autorità Portuale di Genova si impegna ad agevolare il rapporto tra queste due storiche organizzazioni dei lavoratori portuali ed i vari operatori nell'interesse di tutta la comunità portuale.
- In particolare, con le organizzazioni sindacali intendo continuare regolarmente un confronto attivo e amichevole, come in effetti è già nato dal giorno del mio insediamento.
- Ritengo doveroso da parte mia informarvi che per quanto riguarda il multipurpose tutta la struttura sta lavorando ad una soluzione che possa permettere l'ingresso nel porto di Genova di nuovi gruppi armatoriali e di nuovi operatori logistici garantendo al tempo stesso la salvaguardia degli operatori che già operano nel nostro porto, in una prospettiva che potrà comportare un riassetto complessivo di tutto il bacino di Sampierdarena.
La Commissione Tecnica istituita dal precedente Comitato Portuale è già al lavoro e si attendono quanto prima i risultati.
Ritengo che nel prossimo Comitato, previsto entro un mese , si sia in grado di presentare a tutti voi una soluzione su cui il Comitato stesso dovrà esprimersi.
Chiederò a tutte le parti interessate di mettere fine a quella non simpatica e controproducente prassi delle "carte bollate" e dei ricorsi ad ogni costo nei confronti degli atti dell'Autorità Portuale che non aiutano a mio avviso a risolvere i problemi, ma anzi li esasperano.
- La trattativa dell'ILVA che ha impegnato tutta la struttura pesantemente, si è sviluppata dopo i primi giorni dal mio insediamento. Si è addivenuti ad un accordo di massima che troverete negli allegati a vostre mani, il quale però è condizionato al benestare dei Sindacati per tutto ciò che concerne l'aspetto occupazionale.
Da questa intesa viene confermata la disponibilità nostra di un vasto territorio nell'ambito di Cornigliano che diventerà parte integrante dell'area di Sampierdarena in grado di essere funzionalmente collegato con tale parte del porto sia via strada che via ferrovia.
Termino assicurando a tutte le entità che operano nel Porto tutta l'attenzione che esse meritano, cercando con tutte le forze di rendere il loro lavoro il più possibile proficuo e semplificato.
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