In un comunicato congiunto, oggi International Transport Workers' Federation (ITF) ed European Transport Workers' Federation (ETF) hanno manifestato «profondo rammarico e viva preoccupazione» per la ripresentazione da parte della Commissione Europea di una nuova versione della proposta di direttiva sull'accesso al mercato dei servizi portuali (
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13 ottobre 2004). Secondo le due organizzazioni, «non solo il momento è sbagliato, ma è anche in contrasto con le affermazioni fatte dalla vicepresidente Loyola de Palacio; né la nuova versione include le misure necessarie per tener conto delle reali preoccupazioni che avevamo sulla proposta precedente».
La nuova proposta, «nonostante sia stata rivista - sottolineano ITF e ETF - non è accettabile né per i marittimi né per i portuali, visto che la filosofia della Commissione rimane la stessa».
«Gli obiettivi della proposta - proseguono le due organizzazioni dei lavoratori - sono vaghi e l'approccio dogmatico prova che le particolari necessità del settore portuale non sono state prese in considerazione né sono state consultate le parti in causa. Nonostante la proposta abbia lo scopo di equilibrare la competitività e la qualità dei servizi nei porti dell'UE, la Commissione non riconosce che attualmente molti porti europei sono tra i più efficienti ed economici del mondo e che in molti porti europei e tra i porti regionali c'è già un'accanita concorrenza».
«Inoltre - dicono ITF ed ETF - la liberalizzazione dei servizi tecnico-nautici di pilotaggio, considerandoli quali servizi commerciali, è contraria alla politica europea sulla sicurezza marittima».
ITF ed ETF accusano anche la Commissione di aver riproposto l'autoproduzione nelle attività di short sea shipping, prevedendo che ai marittimi sia concessa la movimentazione dei carichi nei porti. «È assolutamente irresponsabile, dal punto di vista della sicurezza marittima - spiegano le due organizzazioni - attendersi che i marittimi delle navi si occupino anche del carico delle merci. Il lavoro extra determinato dai doveri sulla security previsti dall'International Ship and Port Facility Code (ISPS) ha generato lavoro extra per i marittimi, che sono già sovraccaricati e viene loro richiesto di lavorare per troppe ore. Aggiungere la movimentazione dei carichi, il loro rizzaggio e fissaggio è inumano e inoltre metterà in pericolo la sicurezza della nave e di coloro che sono a bordo».
«Siamo inoltre preoccupati - concludono ITF ed ETF - che la ripresentazione di questa proposta, che è stata bocciata dal Parlamento europeo meno di un anno fa, ponga questioni circa il deficit di democrazia delle istituzioni europee. I marittimi e i portuali di ITF ed ETF prenderanno tutte le misure legali necessarie per opporsi fermamente a questa manovra e per assicurarsi che questo nuovo testo non sia adottato dal Parlamento europeo».