Izar non solo deve affrontare il problema della restituzione degli aiuti pubblici intimata dalla Commissione Europea (
inforMARE del
21 ottobre 2004), che rischia seriamente di minacciare la sopravvivenza del gruppo navalmeccanico spagnolo, ma deve anche fare i conti con una situazione aziendale che lascia poco spazio all'ottimismo. Il gruppo spagnolo ha dovuto rinunciare ad acquisire un contratto della connazionale Compañía Trasatlántica Española (CTE) relativo alla costruzione di due portacontainer da 400 teu e di due portacontainer da 1.000 teu perché i costi di costruzione avrebbero superato ampiamente i prezzi di mercato. Lo ha affermato oggi il governo di Madrid in risposta ad un'interrogazione parlamentare.
Se per la costruzione di portacontainer, anche di capacità ridotta, Izar non ha carte da giocare, un'occasione di lavoro potrebbe invece giungere dal settore delle navi ro-ro. La spagnola Trasmediterránea - ha annunciato il presidente della compagnia Juan Sáez in un'intervista al quotidiano "Expansion" - ha infatti in programma l'acquisizione di due o tre navi da utilizzare nei servizi di short sea shipping. L'ordinativo ammonterebbe a circa 200 milioni di euro. Sáez ha precisato che le navi potrebbero essere utilizzate per nuovi collegamenti tra il nord Africa e l'Europa e tra la Spagna e l'Italia.
Possibilità di lavoro potrebbero giungere anche dalla spagnola Repsol YPF, che ha in programma la costruzione di nuove metaniere in vista delle necessità legate al nuovo progetto per l'esplorazione, la produzione e la commercializzazione di gas naturale liquefatto nella zona di Gassi Touil, in Algeria, che nei giorni scorsi è stato aggiudicato al consorzio formato da Repsol YPF (60%) e Gas Natural SDG (40%).