Intervenendo oggi in merito ai recenti incidenti occorsi a tre pescherecci nelle acque di Reggio Calabria, Bari e Catania, Antonio Parlato, presidente dell'Ipsema, l'Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo, ha detto che «dagli ultimi dati disponibili, riferiti al 2004, il 54% delle imprese marittime assicurate con l'Ipsema è rappresentato da navi da pesca le quali danno lavoro a circa il 30% dei lavoratori del mare». «Il tasso di infortuni, riferito all'intero comparto marittimo - ha precisato Parlato - risulta intorno al 5%, mentre il settore della pesca registra una percentuale più bassa, pari all'incirca alla metà ma è alta, di contro, la percentuale di infortuni mortali». «Siamo preoccupati - ha proseguito - per gli incidenti che si sono succeduti in queste ultime settimane e che hanno provocato la morte di due marittimi. Gli eventi sottolineano l'importanza di perseguire adeguate politiche di prevenzione degli infortuni dirette a salvaguardare la vita umana».
«L'Ipsema - ha concluso Parlato - intende, per quanto di sua competenza, rispondere alla crescente domanda di sicurezza che incidenti del genere pongono, per questo sta dando vita all'Osservatorio sui sinistri marittimi ed ha sottoscritto un protocollo d'intesa con le Capitanerie di Porto mirato in primo luogo - attraverso l'elevata professionalità del Corpo - alla elaborazione di iniziative finalizzate al costante innalzamento dei livelli di tutela della navigazione e delle condizioni di lavoro dei marittimi».