La nuova proposta di direttiva sull'accesso al mercato dei servizi portuali, ripresentata nello scorso ottobre dalla precedente Commissione Europea dopo che il precedente progetto di legge era stato bocciato dal Parlamento UE (
inforMARE del
13 ottobre 2004),
è «oltremodo complessa e introduce misure che sono totalmente sproporzionate». Lo ha detto il chairman dell'European Sea Ports Organisation (ESPO), Giuliano Gallanti, commentando i risultati di una riunione dei membri del comitato esecutivo dell'associazione dei porti europei incentrata sulla nuova proposta di direttiva che si è tenuta ieri a Bruxelles.
«Ciò di cui i nostri associati hanno bisogno - ha detto Gallanti - è un sistema semplice e flessibile». «Avremo pronta una serie di emendamenti concreti all'inizio di marzo - ha anticipato - prima che inizi veramente il dibattito al Consiglio e in Parlamento. Non possiamo permetterci di perdere tempo».
Le principali modifiche che ESPO vorrebbe apportare alla nuova proposta di normativa riguardano - ha spiegato l'associazione - «la salvaguardia delle legittime aspettative degli attuali prestatori di servizi, le autorizzazioni obbligatorie per i prestatori di servizio attuali e potenziali, la durata massima delle autorizzazioni, l'attività di self-handling e una semplificazione complessiva del regime introdotto dalla direttiva». La discussione del comitato esecutivo - ha precisato ESPO - ha riguardato anche le prossime misure UE sugli aiuti di Stato e sugli oneri per l'utilizzo delle infrastrutture.
«Accogliamo con favore - ha detto Gallanti - l'annuncio della Commissione di presentare linee guida sugli aiuti di Stato per i porti con un breve preavviso, ma siamo piuttosto preoccupati circa la loro intenzione di presentare norme sugli oneri per l'uso delle infrastrutture. La Commissione ci ha provato già in precedenza senza successo e dovrebbe veramente pensarci bene prima di andare nuovamente in questa direzione teoretica».
Infine il consiglio esecutivo ha esaminato un rapporto sulle misure in campo ambientale assunte dai porti europei e sui progressi compiuti negli ultimi anni in questo settore che sarà pubblicato all'inizio del prossimo mese. Il rapporto - ha spiegato ESPO - ha rilevato positivi passi avanti, ma anche la difficoltà dei porti di implementare sistemi di gestione ambientale.