La Commissione Europea ha avanzato oggi una proposta per la semplificazione delle norme di origine per i regimi commerciali preferenziali esistenti tra l'UE ed alcuni paesi terzi, regimi che hanno lo scopo di incrementare i reciproci scambi di merci e accrescere l'accesso al mercato comunitario dei prodotti originari dei Paesi in via di sviluppo eliminando o riducendo i dazi doganali.
Le norme di origine, che determinano quali merci possano beneficiare di aliquote di dazio inferiori nel quadro dei regimi commerciali preferenziali - ha spiegato Bruxelles - sono attualmente troppo complicate, nonché passibili di abuso. Con la nuova proposta si intende sostituire le norme attuali con un unico metodo di determinazione dell'origine basato sul valore aggiunto, che - ha sottolineato la Commissione - sarebbe più chiaro e più favorevole allo sviluppo.
La Commissione ha proposto un unico metodo transfrontaliero per determinare l'origine delle merci non interamente ottenute che sarà basato, fatta salva un'ulteriore valutazione d'impatto, su una determinata soglia di valore aggiunto nel Paese beneficiario (o nel gruppo regionale) interessato. La proposta include un miglior equilibrio tra i diritti e gli obblighi degli operatori e delle amministrazioni; in particolare, l'attuale prova dell'origine mediante un certificato firmato dall'esportatore e vistato dalle autorità competenti del Paese interessato verrebbe sostituita da una dichiarazione dell'origine da parte degli esportatori registrati. L'esecutivo europeo ha proposto anche lo sviluppo di strumenti atti ad assicurare che i Paesi beneficiari ottemperino ai loro obblighi, con l'introduzione di misure intese a migliorare la valutazione, i flussi di informazioni, la formazione e l'assistenza tecnica in modo da agevolare la cooperazione tra la Comunità e i suoi partner preferenziali, nonché di un sistema di monitoraggio periodico della conformità.
«Mi compiaccio per l'adozione da parte della Commissione di questo quadro di proposte intese a semplificare le complesse norme doganali sull'origine e a renderle più favorevoli allo sviluppo», ha detto il commissario per la Fiscalità e le Dogane, László Kovács. «Con le nuove norme proposte - ha aggiunto - i Paesi in via di sviluppo potrebbero meglio avvalersi delle preferenze tariffarie loro offerte dall'UE. Inoltre, tali norme avrebbero effetti positivi sia per gli operatori che per le amministrazioni doganali».