Il Comitato Portuale di Napoli ha approvato oggi il bilancio di previsione 2005 riscritto a seguito delle prescrizioni imposte dal ministero del Tesoro ai bilanci delle Autorità Portuali italiane. «Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - ha sottolineato in apertura dei lavori il presidente dell'authority portuale di Napoli, Francesco Nerli - di fronte al blocco che si andava prefigurando e alla forte opposizione, già da me espressa in questi mesi e sostenuta da Assoporti contro la circolare del ministero del Tesoro sui tagli ai bilanci delle Autorità Portuali, ha dovuto riconoscere la correttezza delle osservazioni fatte. Per questo noi oggi ripresentiamo il bilancio di previsione rivisto solo nella parte delle spese correnti ma che rimane inalterato per quanto riguarda la importantissima voce degli investimenti». Come già deliberato nello scorso dicembre, ammonta infatti a 134.074.700 euro la cifra destinata per il 2005 agli investimenti. Per quanto riguarda invece le spese correnti, il taglio, escluse le spese per il personale, ammonta a 402mila euro. Una decurtazione - ha spiegato la port authority - che riporta l'entità delle spese correnti del 2005 all'importo del 2003 aumentate del 4,5% così come previsto dalla legge finanziaria del 2005 (n.311/2004). Sul fronte delle entrate correnti, invece, il taglio è stato di 732.800 euro. Tale riduzione si è ottenuta escludendo dalle entrate correnti il contributo dovuto alle Autorità Portuali dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il servizio di illuminazione, pulizia e manutenzione del porto.
«È chiaro - ha detto Nerli - che per l'anno 2005 noi ci faremo carico anche di questi nuovi oneri relativi alla gestione comune delle aree portuali. Tuttavia, se questo stato di cose dovesse perdurare, sarà necessario prevedere una riparametrazione delle tariffe da applicare ai concessionari. Questo allo scopo di far contribuire anche chi usufruisce dei servizi alla maggiore onerosità dei servizi comuni».