Ieri una delegazione di Assiterminal, composta dal presidente Luigi Negri, da Ignazio Messina, Alessandro Piccardo e Giorgio Cerboni, ha incontrato il capo dipartimento per la Navigazione e il trasporto marittimo e aereo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Silvio Di Virgilio.
Assiterminal ha espresso la propria preoccupazione in merito al limite alle spese infrastrutturali nei porti imposto dalla legge finanziaria 2005; limite che - ha sottolineato l'associazione dei terminalisti italiani - «porterebbe, se non sollecitamente rimosso, alla emarginazione della nostra portualità dall'agone internazionale». Nella corso della discussione è stato ricordato il recente rilievo della Corte dei Conti, che ha evidenziato la scarsa propensione dei porti italiani ad utilizzare tempestivamente i fonti provenienti dallo Stato. «Naturalmente - ha precisato Assiterminal - comune è stato il convincimento che tale rilievo non coinvolgesse tutto il sistema portuale, bensì alcuni scali che hanno comunque concorso all'accumulo di fondi non utilizzati per valori certamente rilevanti. Anzi, l'entità di tali importi giustifica la presunzione che gli scali in parola possano costituire un'aliquota non trascurabile del sistema». L'argomento è stato concluso con «il comune auspicio affinché si addivenga quanto prima ad un criterio di distribuzione dei fondi collegato al merito in punto di capacità e dinamicità nella gestione del porto e nella realizzazione effettiva delle infrastrutture necessarie».
Si è quindi parlato della rivisitazione della legge 84/94 di riforma portuale. Da parte di Assiterminal «si è auspicato che la stessa trovi felice soluzione nell'ambito dell'attuale legislatura, precisando peraltro che è imperativo che anche i temi riguardanti l'operatività portuale trovino nella legge in itinere il necessario adeguamento alle nuove esigenze della portualità che si sono con forza evidenziate negli anni di vigenza della norma da emendare».
Sono state quindi espresse alcune considerazioni, «peraltro - ha rilevato Assiterminal - non del tutto positive», sul progetto di direttiva europea sull'accesso al mercato dei servizi portuali, «i cui contenuti - ha osservato l'associazione - lasciano in qualche misura perplessi, come perplessi lascia la sua possibilità di trovare una positiva conclusione».