Grazie agli aumenti nei pedaggi introdotti negli ultimi cinque anni, nel 2006 le concessionarie autostradali "dreneranno" circa 300 milioni di euro in più dal traffico di mezzi pesanti e quindi dalle aziende di autotrasporto. Il rilevante aumento degli oneri a carico delle società autotrasportistiche è stato sottolineato oggi da Cna Fita. Considerando che nel 2001 il transito dei veicoli pesanti aveva fruttato alle autostrade circa il 34% degli incassi da pedaggio, pari a un miliardo e 405 milioni di euro, «l'incidenza degli aumenti tariffari e la penalizzazione che ne deriva al settore dell'autotrasporto - ha rilevato Maurizio Longo, responsabile nazionale di Cna Fita - risultano quasi sconcertanti».
«Il modello gestionale delle autostrade - ha detto Longo - ha perso credibilità, anche perché dietro al paravento dei tempi progettuali e delle procedure di approvazione delle nuove opere, le società concessionarie incassano i cospicui aumenti tariffari posponendo gli investimenti, ivi compresi quelli per le aree di sosta attrezzate, per il miglioramento delle infrastrutture e della segnaletica, nonché per la comunicazione all'utenza».
«I vecchi "utenti" - ha concluso Longo - solo formalmente si sono trasformati in "clienti". È quindi oggi indispensabile mettere mano all'impianto giuridico e contrattuale delle concessioni prevedendo vincoli gestionali più precisi a carico delle società di gestione e una nuova tipologia di controlli».