Cna Fita protesta per l'esclusione dell'autotrasporto dai provvedimenti governativi di sostegno urgente al comparto avicolo, nonostante - ha sottolineato oggi il sindacato- le aziende dell'autotrasporto «siano colpite in eguale misura dalla crisi del settore». «Da un lato - ha osservato Cna Fita - gli autotrasportatori sono del tutto esclusi dalle norme che prevedono la sospensione degli adempimenti tributari. Dall'altro possono contare solo in minima parte sugli ammortizzatori sociali della cassa integrazione che sono riservati alle sole aziende con dipendenti che rappresentano una strettissima minoranza».
«Non si comprende - ha detto il responsabile nazionale di Cna Fita, Maurizio Longo - perché ripetitivamente in ogni crisi di settore, filiera economica o distretto, venga puntualmente dimenticato l'autotrasporto che di questi settori produttivi è parte integrante. Si verifica di nuovo oggi con la crisi dell'aviaria e con un regime di sostegno al settore che non prende in considerazione né il ruolo, né la funzione strategica, né tantomeno il peso occupazionale delle circa 900 aziende di autotrasporto che operano in esclusiva in questo comparto, con circa duemila mezzi».
Per Cna Fita, «nella totale comprensione e condivisione dei pericoli e della crisi che si è abbattuta sull'intero comparto avicolo, questa "dimenticanza" costringerà inevitabilmente la categoria ad assumere iniziative di autotutela, pur nello spirito di non arrecare ulteriore danno alla filiera».
«Stiamo cercando - ha precisato Longo - di ottenere un ripescaggio dell'autotrasporto all'interno di entrambi i provvedimenti, anche perché nel caso della cassa integrazione degli aiuti beneficerebbe una quota di aziende inferiore al 20% di quelle presenti e operative sul mercato».
«I due interventi - ha ricordato il sindacato - riguardano la sospensione degli adempimenti tributari e la Cig. Secondo il primo, di cui Cna Fita chiede l'estensione all'autotrasporto a decorrere dal 1' gennaio 2006 e fino al 31 ottobre 2006, gli allevatori avicoli, le imprese di macellazione e trasformazione di carne avicola nonché mangimistiche operanti nella filiera e gli esercenti attività di commercio all'ingrosso di carni avicole beneficeranno della sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari, nonché il pagamento di ogni contributo o premio di previdenza e assistenza sociale, ivi compresa la quota a carico dei dipendenti, senza aggravio di sanzioni, interessi o altri oneri. Non si fa luogo al rimborso di quanto già versato. Sono altresì sospesi per il predetto periodo i pagamenti delle rate delle operazioni creditizie e di finanziamento, ivi comprese quelle poste in essere dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA). Il secondo, sugli ammortizzatori sociali è rivolto a tutte le imprese della filiera avicola, da quelle di allevamento del pollame ai mangimifici, dal commercio all'ingrosso al trasporto merci: fra l'altro "Le Regioni potranno aderire all'accordo raggiunto con il Presidente della Conferenza Stato-Regioni, con le associazioni datoriali e con il sindacato per lo stanziamento di ulteriori 100 milioni di euro nel 2006". L'accordo, stilato sulla base dell'analoga intesa siglata in Veneto, prevede l'adesione delle Regioni interessate entro il 15 marzo 2006, con effetto retroattivo dal 1' gennaio 2006. I 100 milioni saranno utilizzati attraverso l'Inps sulla base di procedure definite in un accordo con le parti sociali».