Con lo sblocco dei finanziamenti per i porti italiani previsto dalla legge 80/2006 entrata in vigore lo scorso 12 marzo «il governo fa il gioco delle tre carte». L'accusa è stata lanciata oggi da Francesco Nerli, vicepresidente di Assoporti e presidente dell'Autorità Portuale di Napoli. «Come copertura di questo intervento - ha spiegato Nerli - il parlamento aveva deliberato la cifra di 30 milioni di euro per gli anni 2006 e 2007 e tutti pensavano che, così come per gli anni dal 1998 al 2005, questi 30 milioni di euro avrebbero dovuto essere utilizzati per pagare i mutui semestrali, contratti dalle Autorità Portuali, che ammontano circa a quella cifra. Ciò avrebbe consentito di sbloccare i finanziamenti e le relative opere. Oggi il ministero dell'Economia e delle Finanze fa sapere che, contrariamente a ciò che si è fatto per tutti gli anni precedenti, questa volta i 30 milioni sono da suddividere fra tutte e 25 le Autorità Portuali: una mancia».
«E così, con un'interpretazione arbitraria e assurda - ha concluso Nerli - anche per quest'anno sarà impossibile bandire gare d'appalto per le nuove opere necessarie a potenziare il sistema portuale italiano».