L'Ipsema, l'Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo, ha ottenuto finanziamenti per tre progetti di ricerca. Il primo è relativo alle cadute dall'alto per l'attività di lavoro marittimo (studio della casistica nosologica e ipotesi di interventi preventivi). Lo studio prenderà in esame i casi di infortunio derivanti dall'ambiente di lavoro e in particolare quelli ascrivibili a cadute. L'istituto registra, infatti, che le cadute rappresentano circa il 50% dell'intera fenomenologia infortunistica marittima.
Il secondo progetto riguarda l'analisi del fattore anagrafico sull'andamento generale del fenomeno infortunistico nel settore marittimo. Il lavoro marittimo, articolato nelle sue diverse mansioni - ha osservato l'Ipsema - presenta specifici ambiti di rischio. Le particolari condizioni di lavoro comportano, in generale nel tempo cambiamenti fisiologici ed ergonomici tali da rappresentare una sorgente di progressiva fatica psico-fisica con l'aumento dell'età e la diminuzione della vigilanza. Lo studio analizzerà quindi in particolare l'incidenza del "fattore età" sull'andamento generale del fenomeno infortunistico nel settore marittimo.
Il terzo progetto effettuerà un'analisi dei rischi da esposizione ad agenti fisici, con particolare riferimento alle vibrazioni meccaniche ed alle radiazioni ottiche. Lo studio tenderà a tracciare una esatta e puntuale definizione delle condizioni fisiche in cui la gente di mare lavora, per delineare i tassi di esposizione al rischio per il corpo umano e del carico su di esso derivanti dalle vibrazioni meccaniche che l'ambiente di vita e di lavoro genera.
«L'Ipsema - ha detto oggi il presidente dell'istituto, Antonio Parlato - ha concorso con successo alla possibilità di accedere ai contributi erogati dal ministero del Lavoro sulla base dei migliori progetti di studio e di ricerca che gli fossero rappresentati, conseguendo un punteggio utile ai fini della concessione del contributo». «Il nostro obiettivo - ha aggiunto - è, a conclusione degli studi, quello di trarre elementi di estrema utilità nella prevenzione degli infortuni da mettere a disposizione degli armatori, delle organizzazioni sindacali dei marittimi le quali potranno giovarsi, nella organizzazione del lavoro e nella adozione di nuovi criteri per la tutela della sicurezza, dei risultati delle ricerche». «L'Ipsema - ha precisato - ha ritenuto anche di iscriversi alla Anagrafe Nazionale delle Ricerche, con questo lasciando intravedere che su tutti i temi di sua competenza istituzionale, il suo essere ormai ente di ricerca non è una tappa ma il percorso che ha intrapreso, nella piena consapevolezza del suo ruolo».