Venerdì scorso l'Associazione Spedizionieri Corrieri e Trasportatori di Genova (Spediporto) ha presentato il libro "Gli Spedizionieri e le loro merci, Genova e il suo Porto. 1946-2006. Percorsi della memoria per i 60 anni di Spediporto" presso la Sala delle Grida del Palazzo della Borsa Valori di Genova che ospita l'omonima mostra celebrativa dei sessant'anni di vita dell'associazione.
Il volume ripercorre la storia di Spediporto. Storia indissolubilmente legata al porto di Genova che - ha osservato il presidente dell'associazione, Piero Lazzeri - «si è rivelato e proposto sempre come motore della crescita e dello sviluppo delle attività marittime e dell'economia del Paese».
Tuttavia il porto ha sempre dovuto lottare per il riconoscimento di tale ruolo: «una sottile linea rossa accompagna i sessant'anni di storia dell'Associazione Spedizionieri, Corrieri e Trasportatori di Genova - ha rilevato Lazzeri - la denuncia costante dei ritardi della città nel far proprie le esigenze di modernizzazione del porto, la principale fonte di reddito della nostra economia». «Il desiderio di vedere crescere il porto in senso funzionale alle necessità delle merci e dei traffici internazionali - ha sottolineato - ha costantemente spinto gli spedizionieri genovesi, per l'intero arco della storia associativa, ad essere portavoce di istanze ed appelli, talvolta sofferti, ad Istituzioni, locali e nazionali, a ministeri e, più in generale, alla pubbliche amministrazioni affinché, assunta consapevolezza della ruolo economico e sociale delle attività portuali, questi decisori sapessero individuare risposte adeguate, ed interventi concreti a chi chiedeva, allora come oggi, strutture e risorse adeguate. La rilettura della nostra storia evidenzia invece speranze tante volte deluse dal torpore di una realtà magmatica come quella politico - amministrativa, lenta ad adeguare modalità operative, strutture, servizi e, non da ultimo, la propria cultura alle esigenze mercantili. Lontana dal comprendere come nel benessere del porto sia incluso e trovi sviluppo il bene dell'intera città».
Oggi gli ostacoli allo sviluppo economico sono sempre gli stessi e Spediporto non si sottrae alla sfida: «nei suoi sessant'anni di storia - ha concluso Lazzeri - l'associazione spedizionieri di Genova ha primeggiato sempre per vitalità imprenditoriale, coniugando l'espressione e la valenza tipiche dello scagno con la capacità di proporre innovazione e suggerire svolte nel segno del riformismo culturale. Di una cosa siamo certi: che continueremo a batterci in questa direzione e a seguire questa strada, nella speranza che, sia pure in ritardo, si riescano a raggiungere gli obiettivi necessari perché i nostri figli possano continuare la nostra attività, in una città che comunque trova le ragioni del suo futuro al centro del mondo marittimo internazionale».