Una riunione del Comitato Portuale, quella svoltasi oggi pomeriggio nella sede dell'Autorità Portuale di Genova, che - oltre alla questione della localizzazione del retroporto - ha preso in esame lo scottante tema dell'esame delle concessioni in porto. Ma è un'altra la notizia che ha messo in secondo piano le valutazioni sui due temi all'ordine del giorno. Il ricorso del gruppo terminalistico Contship Italia sull'assegnazione del sesto modulo del container terminal di Genova-Voltri è stato infatti accolto dal Consiglio di Stato.
Il sesto modulo era stato assegnato dall'Autorità Portuale alla Voltri Terminal Europa (VTE) del gruppo PSA di Singapore, ritenendolo un'estensione del terminal che la società gestisce in concessione nell'area portuale di Voltri (
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13 luglio 2005). La decisione - ha ricordato stasera il presidente dell'ente portuale, Giovanni Novi - era stata assunta sulla scorta del parere dei legali della port authority e del pronunciamento favorevole dell'Avvocatura di Stato. Contship Italia aveva però presentato ricorso al TAR Liguria sostenendo che l'assegnazione del sesto modulo sarebbe dovuta avvenire tramite una gara (
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20 marzo 2006); tesi accolta infine anche dal Consiglio di Stato. Ora - ha confermato Novi - il sesto modulo «deve essere rimesso in gara e lo faremo nel più breve tempo possibile».
Il presidente della port authority è stato laconico circa un aspetto dell'esame delle concessioni, quello relativo all'inchiesta in corso da parte della magistratura sulla presunta occupazione abusiva di aree portuali. «Non possiamo dire niente», ha sostenuto, e in Comitato Portuale - ha ribadito - «non si è detto niente».
Più loquace invece sull'iniziativa dell'Autorità Portuale per la verifica delle concessioni in tutto il porto. «La nostra struttura - ha sottolineato Novi - ha fatto un gran bel lavoro riesaminando le concessioni e recuperando cinque milioni di euro». Abbiamo anche bloccato lavori a carico dell'Autorità Portuale che invece devono essere fatti dai concessionari - ha aggiunto - per altri 4,5 milioni di euro. Quindi - ha concluso - nelle casse dell'ente sono arrivati 9,5 milioni di euro.
Novi ha reso noto che i due assessori regionali di Liguria e Piemonte intervenuti alla riunione si sono espressi a favore dell'ubicazione del retroporto ad Alessandria. Tuttavia - ha osservato - «finché non sistemiamo il parco ferroviario all'interno del porto non ha senso parlare di retroporti».
Malumori circa l'andamento della riunione odierna, così come di quelle precedenti, sono state espressi dai primi rappresentanti del Comitato Portuale ad uscire dalla Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio. Il presidente dell'associazione degli spedizionieri genovesi, Piero Lazzeri, ha sottolineato il desiderio dei membri del Comitato «di poter parlare di più». Sulle concessioni - ha aggiunto - «da quello che si è capito si parla di "difformità"».
I rappresentanti dei sindacati che fanno parte del Comitato hanno auspicato di «essere informati di più su quello che succede» e, sulla vicenda del sesto modulo, hanno sottolineato che «l'Autorità Portuale sarebbe potuta intervenire con altri strumenti».
B.B.