Oggi a Bruxelles è stato presentato il rapporto "European Cruise Contribution" a cura dell'European Cruise Council (ECC), che è stato redatto da G.P. Wilde International Ltd. e Business Research & Economic Advisors.
Lo studio evidenzia il rilevante impatto economico dell'industria crocieristica in Europa nel 2005 e le positive prospettive di ulteriore crescita del settore.
«È la prima volta - ha osservato ha affermato il presidente dell'European Cruise Council, Pier Luigi Foschi, nonché presidente e amministratore delegato di Costa Crociere - che vengono messi a disposizione dati che testimoniano il reale valore economico e la portata del settore crocieristico nel suo complesso a livello europeo. L'ECC ha commissionato il rapporto in collaborazione con Euroyards, MedCruise e Cruise Europe».
«Oggi in Europa - ha proseguito Foschi - la spesa diretta rappresentata da compagnie di crociera, cantieri navali e passeggeri ammonta a 8,3 miliardi di euro e prevediamo un incremento del 50% fino a raggiungere 12,7 miliardi entro il 2010». «Possiamo inoltre confermare - ha aggiunto - che l'industria crocieristica dà già lavoro a 180.000 persone in tutto il continente, un dato che secondo la nostra analisi potrebbe crescere di oltre 50.000 unità, superando quota 250.000 entro il 2010».
La posizione di leadership a livello mondiale dell'Europa nel campo della progettazione e della costruzione navale - ha rilevato l'ECC - favorisce il trend in atto. Si stima che nel corso del 2005 il settore delle crociere nel suo complesso abbia investito 3,1 miliardi di euro per la costruzione e la manutenzione di navi da crociera in Europa, vale a dire più del 35% del totale della spesa diretta del settore crocieristico europeo. In base alle previsioni, tale valore dovrebbe aumentare di oltre un miliardo di euro, raggiungendo quota 4,4 miliardi entro il 2009.
Nei prossimi due anni i cantieri europei costruiranno dieci navi di grandi dimensioni all'anno e sono state affidate loro commesse per oltre il 95% delle nuove navi da crociera da qui al 2010, per un valore superiore ai 18 miliardi di euro.
Le crociere costituiscono inoltre un'importante fonte di turismo in entrata per i Paesi europei. Tra il 1995 e il 2005, la domanda di questo prodotto turistico a livello mondiale è più che raddoppiata, passando da 5,7 a 14,4 milioni di passeggeri. Nello stesso periodo, il numero di cittadini europei che ha scelto vacanze in crociera in tutto il pianeta è più che triplicato, passando da 1 a 3,3 milioni, e le commissioni alle agenzie viaggi europee per il 2005 sono state stimate a 480 milioni di euro. Si prevede che questa rapida crescita continui, con quattro milioni di europei in crociera entro il 2010 e cinque milioni entro il 2015.
Nel 2005 si sono imbarcati su navi da crociera da porti europei 2,6 milioni di passeggeri, il 90% dei quali cittadini europei. In media hanno speso 100 euro pro capite nel porto di imbarco e altri 50 in ogni scalo. In totale, con le loro vacanze i croceristi hanno fatto registrare 13 milioni di transiti nei porti europei.
Come principale nazione beneficiaria dell'attività crocieristica a livello europeo il rapporto individua l'Italia, che supera gli altri Paesi in termini di numero di navi costruite, passeggeri imbarcati e in transito.
In Italia il comparto crociere impiega oltre 61.000 dipendenti e registra una spesa diretta pari a 2,5 miliardi di euro, di cui 1,2 destinati a investimenti per l'ampliamento e l'ammodernamento della flotta. Attualmente i cantieri navali italiani stanno lavorando alla costruzione di 16 delle 35 nuove navi da crociera in ordine alla fine del 2006, un dato pari al 42% della nuova capacità e dei nuovi investimenti per il triennio 2007-2010.
Tra le altre spese sostenute dal settore crocieristico italiano figurano 72 milioni di euro per commissioni alle agenzie viaggi nazionali, 69 milioni di euro per merci fornite da aziende alimentari nazionali, 73 milioni di euro per beni non durevoli di produzione italiana (ad esempio carburanti e vernici), 37 milioni di euro per beni metallici e macchinari e, infine, 79 milioni di euro per servizi finanziari e aziendali a livello nazionale.
Nel 2005 gli italiani ad andare in crociera sono stati mezzo milione. Nei porti della penisola si sono imbarcati quasi un milione di passeggeri, che hanno sostenuto una spesa diretta di 250 milioni di euro (oltre il 56% del totale della spesa sostenuta dai passeggeri in Italia) in biglietti aerei, tasse portuali, sistemazioni alberghiere, cibi e bevande, escursioni ed altri acquisti. Nei porti italiani sono transitati oltre tre milioni di passeggeri, con una spesa media di 73 euro pro capite per ogni scalo. Il 75% del traffico passeggeri totale è stato registrato nei cinque maggiori porti di scalo italiani: Civitavecchia, Venezia, Napoli, Savona, Livorno.
Il rapporto sottolinea come entro il 2010 in Europa potrebbe verificarsi complessivamente un incremento di un milione di turisti da crociera, con una presenza sempre più massiccia di viaggiatori statunitensi, attirati dalle navi americane dislocate in Europa e dall'introduzione di eleganti navi di nuova generazione di maggiore capacità. Secondo lo studio, entro la fine del decennio saranno oltre 3,6 milioni i croceristi che si imbarcheranno in Europa, portando così a 17 milioni il numero di passeggeri in transito nei porti del vecchio continente.
Impatto economico nel 2005 |
Finlandia |
Francia |
Germania |
Italia |
Spagna |
UK |
Spesa diretta (in milioni di euro) |
'621 |
'536 |
'1.073 |
'2.501 |
'683 |
'1.686 |
Rimunerazione totale (in milioni di euro) |
'371 |
'310 |
'725 |
'1.810 |
'422 |
'1.457 |
Valore delle commesse per la costruzione di nuove navi transoceaniche per il triennio 2007-2010 (in milioni di euro) |
'2.628 |
'4.064 |
'4.024 |
'7.919 |
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Dipendenti totali |
10.205 |
7.625 |
19.969 |
61.445 |
13.940 |
37.319 |
Croceristi per provenienza geografica |
16.495 |
233.000 |
639.000 |
514.000 |
379.000 |
1.071.000 |
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