Il governo della Catalogna ha approvato il nuovo piano dei porti 2006-2015 che prevede lo sviluppo degli scali di Barcellona e Tarragona, il potenziamento sia del settore portuale commerciale che di quello turistico e della pesca e la promozione della costruzione di nuovi scali turistici con la creazione di 6.000 nuovi posti barca.
Il piano - approvato ieri e presentato dal ministro catalano per la Politica territoriale e le opere pubbiche, Joaquim Nadal - prevede nel periodo investimenti per 3.007 milioni di euro (incluse spese per interventi di carattere ambientale), di cui il 66% provenienti da iniziative di carattere privato. Circa metà della cifra (1.500 milioni di euro) saranno destinati al potenziamento delle infrastrutture portuali di Barcellona, il 25% (750 milioni di euro) allo sviluppo del porto di Tarragona e il restante 25% agli altri porti della Catalogna.
Secondo le previsioni - ha spiegato l'esecutivo catalano - nel 2015 il porto di Barcellona movimenterà 69 milioni di tonnellate di merci, 3,9 milioni di container (teu) e 2,4 milioni di passeggeri, mentre il traffico nel porto di Tarragona salirà a 35 milioni di tonnellate di merci, 309.000 container e 37.800 passeggeri. Obiettivo del nuovo piano è di fare dei due scali la porta logistica del sud Europa e per raggiungerlo è prevista una serie di misure che consentano di acquisire nuovi mercati e di aumentare la diversificazione dei traffici. Inoltre è prevista la creazione di un nuovo sistema tariffario per le autostrade del mare , nonché il miglioramento degli accessi via terra ai porti ed un maggiore coordinamento con il settore turistico per incrementare il traffico crocieristico.
Sui 780 chilometri di litorale della Catalogna sono presenti 47 porti, di cui due - Barcellona e Tarragona - gestiti da autorità portuali e gli altri operati dal governo catalano. La gran parte di questi ultimi sono destinati alla nautica da diporto, ad eccezione di tre - Sant Carles de la Ràpita, Vilanova e Palamós - che sono utilizzati per attività commerciali e di due - Alcanar e Vallcarca - destinati ad uso industriale. In 17 scali si svolgono anche attività di pesca. Per i tre porti commerciali di Sant Carles de la Ràpita, Vilanova e Palamós è previsto un aumento annuo del traffico del 4% fino al 2015.