Nel corso della Consulta ANCI Città portuali, che si è svolta martedì scorso presso la sede dell'ANCI a Roma, sono state affrontate le novità contenute nella legge finanziaria 2007 e sono state prese in esame le prospettive di riforma della legge 84/94.
Intervenendo alla riunione il vice ministro ai Trasporti, Cesare De Piccoli, ha illustrato quelli che dovrebbero essere i termini della riforma: in particolare ha parlato della necessità di un federalismo portuale «dove - ha detto - potere scegliere strategiche piattaforme logistiche che rispondano, oltre che al territorio, alle esigenze a livello sia nazionale che internazionale».
De Piccoli ha presentato anche l'altra realtà rappresentata dai distretti portuali, «aree - ha spiegato - che presentano un forte raccordo con la propria realtà regionale senza che questo però comprometta la omogeneità dei porti a livello nazionale». Infine il vice ministro ha parlato della necessità di pensare una norma che consenta di inserire la singole realtà all'interno del sistema logistico nazionale.
Da parte sua il sindaco di Livorno e coordinatore ANCI delle città portuali, Alessandro Cosimi, ha evidenziato i punti centrali che dovrebbero essere accolti nell'iniziativa legislativa di modifica della legge 84/94. «La competenza della gestione del territorio - ha detto - deve essere riconosciuta ai Comuni nel rispetto della loro autonomia, quindi anche per quanto riguarda le aree portuali i piani regolatori dei porti non possono entrare in contrasto con gli strumenti urbanistici comunali. Questo significa riconoscere esplicitamente la titolarità normativa dei Comuni per il territorio e quella per le Autorità Portuali relativamente a tutto quanto riguarda la gestione del porto, dei traffici, delle concessioni».
A proposito della composizione del Comitato Portuale, secondo Cosimi occorre individuare due livelli al suo interno, prevedendo da un lato una cabina di regia del territorio con gli enti locali e le Autorità Portuali, dall'altro il Comitato con la rappresentanza dei diversi interessi operanti nel porto. Occorre quindi - ha precisato - andare ad un riequilibrio dei pesi delle diverse rappresentanze, valorizzando maggiormente quelle territoriali.
Inoltre per l'ANCI è necessario creare strumenti normativi agili per procedere alla sdemanializzazione delle aree portuali non più utilizzate a questo scopo, riconsegnandole così alle città.
Infine nel suo intervento Cosimi ha espresso la necessità di rivedere il sistema concessorio «con una normativa nazionale unitaria valida per tutte le Autorità Portuali. Questo - ha spiegato - favorirebbe gli investimenti e una sana concorrenza tra gli imprenditori, offrendo una certezza delle norme su tutto il territorio nazionale».
Alla riunione hanno partecipato gli assessori delle città portuali di Genova, Napoli, Ancona, Palermo, Brindisi, Manfredonia e Augusta.