L'argentina Grupo Corporación América S.A. e l'italiana Miro Radici Finance, holding del gruppo che fa capo all'industriale bergamasco Miro Radici, si sono proposti quali partner per lo sviluppo delle attività dell'aeroporto di Genova.
Grupo Corporación América, che gestisce aeroscali in Argentina, Ecuador ed Armenia, detiene la maggioranza del capitale azionario della società aeroportuale Aeropuertos Argentina 2000 (AA2000), che a sua volta opera 33 aeroporti argentini e che è partecipata dal gruppo SEA, la società di gestione degli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate.
Miro Radici Finance è presente invece nel settore del trasporto aereo attraverso la compagnia MiniLiner, di cui detiene il controllo, dotata di una flotta di 11 aeromobili cargo che gravita sull'aeroporto di Orio al Serio.
I due partner vogliono portare a Genova un modello di sviluppo analogo a quello che ha consentito il potenziamento dell'attività dell'aeroporto bergamasco. Lo ha spiegato stamani Alfio Lamanna, vicepresidente e amministratore delegato del gruppo SEA nonché consigliere d'amministrazione della S.A.C.B.O. Spa, società che gestisce l'aeroporto di Orio al Serio, nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso l'Autorità Portuale di Genova, ente che detiene il 60% di Aeroporto di Genova Spa.
Lamanna ha evidenziato il prepotente sviluppo registrato dall'aeroporto bergamasco: «nel 1999 Orio al Serio aveva meno di un milione di passeggeri, mentre quest'anno ne faremo più di sei milioni». «Cerchiamo di vedere - ha aggiunto - se è possibile trasferire l'esperienza di Orio al Serio a Genova».
Secondo le previsioni preliminari - ha detto Lamanna - entro tre anni il traffico dei passeggeri nell'aeroporto di Genova potrebbe crescere del 25-30% ed entro cinque anni del 50%, in particolare con l'insediamento dei voli di compagnie low-cost e con lo sviluppo di attività di co-marketing.
«Negli ultimi anni - ha osservato il vice presidente di Aeropuertos Argentina 2000, Roberto Naldi - l'aeroporto di Genova è bloccato». Quello genovese - ha concordato Lamanna - è l'unico scalo italiano a non essere cresciuto. Secondo Naldi «è necessario un coordinamento tra istituzioni interessate allo sviluppo dell'aeroporto», essenziale perché abbia buon esito la proposta Grupo Corporación América e Miro Radici Finance che prevede innanzitutto l'offerta del "prodotto Genova". I due partner, oltre a puntare sul rilancio delle attività prettamente aeroportuali, prevedono anche la riqualificazione delle aree non-aviation, per fare dell'aeroporto - ha detto Naldi - «uno dei punti di vita della città», Inoltre intendono sviluppare le attività cargo.
Secondo Lamanna l'aeroporto di Genova presenta particolari potenzialità: a differenza di molte altre società aeroportuali, che registrano passivi nell'attività aviation e magari guadagnano in quella non-aviation - ha spiegato - «Genova non perde nel settore aviation perché c'è la Compagnia Unica, che fa la riserva-lavoro». Nelle altre società aeroportuali - ha osservato - il numero di dipendenti è insufficiente in occasione dei picchi di lavoro ed eccessivo negli altri periodi, mentre Genova si può avvalere della riserva di lavoro garantita dalla Compagnia.
Grupo Corporación América e Miro Radici Finance sono quindi pronti ad affiancare Aeroporto di Genova. Il presidente della port authority genovese, Giovanni Novi, auspica invece un coinvolgimento più concreto ed ha proposto loro l'acquisizione del 15% del capitale della società aeroportuale in mano ad Aeroporti di Roma (ADR), azienda che ha da tempo manifestato l'intenzione di cedere la propria quota. Due anni fa l'Autorità Portuale aveva siglato un accordo con la Camera di Commercio di Genova, a sua volta azionista di Aeroporto di Genova con il 25% del capitale, in base al quale l'ente camerale avrebbe dovuto acquisire il 15% della società aeroportuale in mano ad ADR, tuttavia la transazione che non è ancora avvenuta principalmente per il ritardo causato dal cambio di management della società che gestisce il sistema aeroportuale di Roma.
Novi ha reso noto di aver ricevuto la proposta di Grupo Corporación América e Miro Radici Finance due settimane fa e di averla inviata agli altri azionisti della società aeroportuale genovese. Naldi ha precisato che, se la proposta avrà un seguito, Grupo Corporación América e Miro Radici Finance porteranno avanti l'iniziativa con una joint venture 50:50 di diritto italiano. Il presidente dell'Autorità Portuale ritiene che la cessione della quota detenuta da Aeroporti di Roma possa avvenire in tempi brevi: «ho parlato con il presidente di ADR, Fabrizio Palenzona, e - ha assicurato - siamo già molto avanti».
Per Lamanna la strategia di business della partnership italo-argentina per Genova è semplice: «come imprenditore - ha sottolineato - voglio un
fee, ma si tratterà di un
fee legato ad obiettivi». «Se invece entreremo come soci - ha aggiunto Naldi - saremo soci industriali».
B.B.