Il settore del trasporto merci italiano è giunto ormai ad un punto di rottura. Le difficoltà del comparto sono state sottolineate nel corso della prima tavola rotonda organizzata da Assologistica sull'intermodalità e sullo sviluppo del sistema interportuale che si è svolta ieri presso l'Interporto di Novara. All'incontro hanno partecipato oltre a rappresentanti delle realtà interportuali italiane anche operatori del trasporto, pubblici e privati, e società di logistica nazionali ed internazionali.
Il sistema stradale - è stato rilevato - è ormai saturo e, mentre il resto d'Europa - anche per motivi ambientali - utilizza ampiamente l'intermodalità, il sistema ferroviario nazionale tarda a fornire risposte in termini di efficienza e sviluppo. Il tutto in una fase in cui i porti del Tirreno e dell'Adriatico tentano di recuperare posizioni di mercato a livello globale rispetto a competitor sempre più agguerriti oltre che nel nord Europa ormai anche nel Mediterraneo.
Nel corso del meeting è stata evidenziata la necessità di intervenire direttamente nell'organizzazione del trasporto. «Con le nostre strutture e le nostre professionalità - ha detto il vice presidente di Assologistica, Alvaro Spizzica - siamo pronti a fornire risposte al mercato e soluzioni alla pubblica amministrazione. In assenza di segnali, considerata la realtà dei fatti, il sistema degli operatori, anche attraverso questi momenti di confronto, individuerà in autonomia le soluzioni in grado di bypassare i colli di bottiglia strutturali e burocratici».