- Oggi a Roma, alla presenza del ministro e del vice ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi e Cesare De Piccoli, si è tenuta l’assemblea dell’Assonave, l’associazione dei costruttori, riparatori e fornitori navali, presieduta da Corrado Antonini.
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- Nel corso della riunione è stato illustrato l'andamento del settore. Senza precedenti è risultato il volume degli ordini acquisiti nel 2006 dalla cantieristica mondiale: oltre 57 milioni di tonnellate di stazza lorda compensata (+ 45% rispetto al 2005), e quest’anno potrebbero essere 60 milioni.
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- Dal lato dell’offerta, la Cina, con i suoi imponenti piani di investimento, sta incalzando il maggiore costruttore di navi da trasporto - la Corea - che reagisce aumentando le sue potenzialità e spingendosi sempre più nelle tipologie di più alta tecnologia, sulle quali la cantieristica europea ha fondato le proprie scelte strategiche.
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- Assonave prevede quindi un inasprimento del clima competitivo, che imporrà alla navalmeccanica comunitaria - cantieri e relativo indotto - nuove sfide nel confronto con il Far East, soprattutto in una prospettiva di medio termine che, verosimilmente - ha precisato l'associazione - vedrà una flessione della domanda su livelli più fisiologici.
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- Dal canto suo la cantieristica italiana ha raggiunto indiscusse posizioni di leadership in nicchie di mercato molto qualificate che presentano anche la caratteristica di essere meno esposte alla ciclicità della domanda tipica del comparto delle navi da trasporto. Ciò vale in particolare per le navi da crociera: da anni l’Italia è la maggiore fornitrice di queste unità, molto complesse e di elevata tecnologia, legate ad un settore dell’industria del turismo con grande potenziale di crescita (per il 2014 il numero dei crocieristi dovrebbe salire dagli attuali 15 milioni a 27).
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- Nel complesso, l'industria cantieristica mercantile italiana - ha spiegato Assonave - intende consolidare i traguardi competitivi raggiunti nel 2006, ragguagliabili, comunque, in ordini per un milione di tonnellate, per un valore di 3,7 miliardi di euro di cui 2,1 per l’estero, e in un portafoglio ordini a fine anno di 2,5 milioni di tonnellate per otto miliardi di valore; nel primo trimestre del 2007 sono stati acquisiti ulteriori ordini per 2,3 miliardi di euro che, a fronte di consegne per 1,6 miliardi, hanno consentito di incrementare il portafoglio ordini a 8,6 miliardi di euro.
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- Anche il comparto delle navi militari ha registrato un buon andamento, grazie soprattutto allo sviluppo del programma di ammodernamento della flotta della Marina Militare Italiana, che nell’anno ha visto l’avvio del progetto Fremm, e ad una crescente presenza sui mercati esteri.
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- «Occorre ora - ha rilevato il presidente di Assonave, Antonini - guardare al futuro ed innalzare le barriere all’ingresso delle cantieristiche asiatiche con un impegno aggiuntivo sul piano dei costi e accrescendo il livello tecnologico dei prodotti. Ricerca, sviluppo e innovazione, dunque, ma anche collaborazioni, sia verticali che orizzontali e, dove necessario, spazi operativi in nuovi segmenti di mercato. Ed è proprio sui temi della competitività nell’era della globalizzazione - ha osservato - che si sta sviluppando un efficace rapporto tra Commissione Europea e industria cantieristica».
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- «Ma per la navalmeccanica italiana - ha sottolineato il presidente dell'associazione - occorre anche che governo e parlamento sollevino le aziende da penalizzazioni in atto da troppo tempo. Se è motivo di gratitudine l’assegnazione nella legge finanziaria 2007 dello stanziamento per l’innovazione di prodotti e processi che sta rendendo finalmente utilizzabile la disciplina comunitaria di settore, nella finanziaria per il 2008 devono poter trovare copertura le annose pendenze di cui a leggi pregresse, veri e propri impegni assunti nei confronti delle aziende».
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- Antonini ha concluso assicurando il ministro Bianchi sulla ferma intenzione e sulla capacità degli associati nel continuare ad affrontare sia i rischi che le opportunità della globalizzazione, come del resto testimonia il contributo già dato alla ripresa e all’internazionalizzazione dell’economia del Paese.
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