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- La Commissione Europea non intenderebbe finanziare la costruzione del terzo valico ferroviario Genova-Milano. Lo scrive oggi il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” , spiegando che i fondi TEN, per complessivi 780 milioni di euro, saranno invece impiegati per altre tre linee ferroviarie: la la Torino- Lione, il tunnel del Brennero e la Trieste-Divaca sul confine sloveno.
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- Secondo il quotidiano, la decisione di Bruxelles - anche se sarà formalizzata solo il prossimo mese - «trova ampie conferme da fonti italiane». «La notizia della bocciatura della Milano-Genova, per cui erano stati richiesti 160 milioni - ha precisato “Il Sole 24 Ore” - non trova ancora conferme ufficiali a Bruxelles: c'è ancora al lavoro il comitato tecnico che rimetterà poi entro breve la propria proposta al commissario ai Trasporti, Jacques Barrot, il quale, a sua volta, la presenterà alla Commissione per la decisione da mandare al Consiglio dei ministri. Fonti italiane vicine alle FS e al ministero delle Infrastrutture confermano tuttavia che è questo l'orientamento che va maturando in sede comunitaria». Il quotidiano ha raccolto tra l'altro la dichiarazione del presidente della commissione Trasporti del Parlamento europeo, Paolo Costa, secondo il quale «risulterà molto difficile finanziare la Milano-Genova, che viene considerata dalla Commissione come una tratta interna, non transfrontaliera».
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- Interpellato dall'agenzia di stampa Ansa, Michele Cercone, portavoce del commissario europeo ai Trasporti, Jacques Barrot, ha sottolineato che l'analisi del dossier sul cofinanziamento comunitario per le reti transeuropee, compresa per la Tav, è ancora in corso e nessuna decisione è stata presa. Inoltre Cercone ha smentito che l'UE abbia sbloccato 780 milioni di euro per la Torino-Lione, il tunnel del Brennero e la Trieste-Divaca.
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- L'eventuale decisione di Bruxelles di non finanziare il terzo valico - ha commentato l'Autorità Portuale di Genova - danneggerebbe il porto di Genova a tutto vantaggio dei porti del nord Europa. «Il terzo valico - ha osservato la port authority - non è a servizio di un retroterra locale, ma soprattutto per l’Austria, la Baviera e la Svizzera; il potenziamento del porto di Genova, legato ad esso, porterebbe enormi vantaggi agli armatori, le cui navi provengono dall’Estremo Oriente. Infatti le navi potrebbero scaricare le loro merci nel nostro porto e ricaricare merci in esportazione di provenienza dal Nord Italia, dalla Svizzera e dal centro Europa. Solo un veloce e imponente servizio ferroviario da e per Genova potrebbe, inoltre, sollevare le nostre autostrade oramai al collasso e al limite della loro capacità».
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- L’Autorità Portuale ha annunciato che si adopererà insieme alle istituzioni locali «per avviare tutti i passi necessari in modo tale che le istituzioni nazionali ed internazionali possano ripristinare il finanziamento per questa opera necessaria allo sviluppo dello scalo genovese».
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