- Venerdì scorso, nel corso di un incontro tenutosi all’Hotel Bologna di Mestre tra l’International Propeller Club Port of Venice e l’International Propeller Club Port of Chioggia, è stata esaminata l'opportunità di istituire un unico ente incaricato di coordinare, promuovere e a programmare lo sviluppo dei porti di Venezia e Chioggia, di garantire maggiore competitività alla portualità lagunare veneta e di agevolare così la nascita del sistema portuale dell’alto Adriatico, già abbozzato con intese programmatiche tra i porti di Trieste, Capodistria e Fiume.
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- Nel corso della serata il vicesindaco di Venezia, Michele Vianello, come proposto alla presidenza del Club veneziano da Marco Cappelletto, console della Repubblica Domenicana, ha tracciato le linee di fondo per istituzionalizzare un possibile coordinamento tra i due scali veneti che - ha rilevato - «pur rispondendo ad un unico ente dovranno mantenere le proprie peculiarità operative e la propria autonomia operando sotto un’unica regia per rafforzare l’offerta di servizi ad armatori e traffici».
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- Giuliano Godino, presidente del Comitato Utenti di Chioggia, ha sottolineato come nel settembre scorso il secondo porto lagunare abbia registrato un decremento di traffico e di navi di circa il 40%. Godino ha denunciato che «gli utenti sono trattati come vere e proprie “comparse”» ed ha stigmatizzato lo scoordinamento tra Capitaneria di Porto, Comune e Azienda Speciale per il porto di Chioggia (ASPO), l’appesantimento burocratico delle operazioni portuali «ma, soprattutto - ha affermato - l’incapacità gestionale da parte dell’ASPO che ha portato il porto allo sbando».
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- Il presidente del Propeller veneziano, Massimo Bernardo, ha dichiarato che, «quando il mercato si sta sempre più globalizzando, quando porti a noi vicini perseguono strade convergenti per operare a livello sistemico condividendo linee programmatiche strategiche e la specializzazione delle loro banchine, avviando collaborazioni sempre più strette con gli interporti dei propri hinterland, facendo fronte unico nella richiesta di nuove infrastrutture, ebbene bisogna saper guardare avanti, come ha dimostrato la recente iniziativa, varata proprio in questi giorni a Chioggia dalla multinazionale Cargill con il gruppo Pagnan e il Centro Intermodale Adriatico, che riguarda il traffico di rinfuse cerealicole (inforMARE del 12 novembre 2007, ndr). Un grande progetto che coinvolge tutto l’alto Adriatico e che ha proposto nuove basi per un nuovo dialogo e nuovi schemi di collaborazione, non solo tra enti ed organismi pubblici interessati allo sviluppo dei porti, ma anche tra gli stessi operatori privati».
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- «Sono convinto - ha detto Bernardo - che anche per la portualità lagunare sia arrivato il momento di cambiare “musica” rimappando il modo nuovo le potenzialità della nostra portualità, cioè dando agli operatori concrete risposte in termini di infrastrutture adeguate, di competitività, di costi e tempi certi per l’imbarco, lo sbarco e la distribuzione delle merci. Oggi bisogna affrontare i problemi del quotidiano: non c’è più tempo per fantasticare sui progetti del futuribile».
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- Nel corso dell'incontro il vicesindaco di Venezia ha annunciato l’esigenza di trasferire parte del traffico crocieristico nella gronda lagunare con la realizzazione a Porto Marghera di una modernissima struttura: “Venezia - ha spiegato Vianello - non può abdicare al ruolo che il suo porto si è conquistato nel traffico crocieristico: pensiamo, nelle aree ex industriali, ad una nuovissima e modernissima stazione marittima collegata al centro storico con mezzi innovativi che sia all’altezza di rispondere alla crescente domanda di armatori e crocieristi sulla qualità e sulla logistica dei servizi offerti dai singoli porti».
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