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Nel 2007 l'utile d'esercizio del gruppo Hupac è aumentato del 3,8%
L'azienda elvetica manifesta preoccupazione per la prevista riduzione del 30% delle sovvenzioni: voler ottenere l'ambizioso obiettivo di trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia con sovvenzioni ampiamente inferiori rispetto ad oggi - ha detto il presidente Bertschi - «è pura illusione»
7 maggio 2008
Il programma elvetico di trasferimento del traffico delle merci dalla strada alla rotaia sta avendo successo, ma affinché tale evoluzione positiva prosegua è necessario limitare la prevista riduzione delle sovvenzioni ad un livello accettabile per il mercato. Lo ha detto oggi a Zurigo il presidente del gruppo Hupac, Hans-Jörg Bertschi, nel corso della presentazione alla stampa del bilancio 2007 dell'azienda svizzera.
«Lo sviluppo positivo del traffico di Hupac - ha rilevato Bertschi - conferma il successo della politica di trasferimento». Dal 2000 le spedizioni nel trasporto combinato transalpino sono aumentate del 73%, mentre i viaggi di camion sono diminuiti del 10%. Il trasporto combinato - ha aggiunto - ha quindi assorbito completamente la crescita del volume complessivo ed ha anche trasferito una parte dell'esistente trasporto merci su strada. Senza lo sviluppo positivo del trasporto combinato a partire dal 2000 - ha sottolineato - nel 2007 sarebbero transitati circa 400.000 camion in più attraverso le Alpi svizzere.
Tuttavia Hupac guarda con preoccupazione alla prevista riduzione del 30% delle sovvenzioni. «A partire dal 2011, per la promozione del trasporto combinato - ha rilevato l'azienda - sarebbero disponibili solo 200 milioni di franchi all'anno in luogo degli attuali 285 milioni di franchi. Con questi mezzi si vuole ottenere il raddoppio del trasporto combinato, determinando quindi una diminuzione delle sovvenzioni per spedizione nell'ordine del 60-70%. Questi cosiddetti contributi all'esercizio sono finalizzati a compensare gli elevati costi ferroviari di produzione, in particolare nel trasporto transalpino». «Voler ottenere l'ambizioso obiettivo di trasferimento con sovvenzioni ampiamente inferiori rispetto ad oggi - ha detto Bertschi - è pura illusione. Per proseguire con successo nella politica di trasferimento riteniamo che occorrano come minimo misure finanziarie pari a 250 milioni di franchi all'anno».
Inoltre Hupac auspica una riforma del sistema svizzero dei prezzi per le tracce ferroviarie. «Tale sistema, unico in Europa - ha spiegato il gruppo - grava sul trasporto merci in misura doppia e tripla rispetto al trasporto passeggeri, poiché il calcolo dei prezzi prevede come criterio principale il peso del convoglio. Allo stesso tempo, i treni merci hanno l'ultima priorità all'interno della rete, determinando costi di produzione elevati a causa dei lunghi tempi di attesa di materiale rotabile e personale. Entro il 2010 le attuali sovvenzioni per i prezzi delle tracce, che compensano tale anomalia sul lato ferroviario, saranno completamente abolite e saranno trasferite sugli operatori secondo nuove basi di calcolo». Si tratta - ha sottolineato Bertschi - di «un meccanismo problematico. Invece di sanare completamente il sistema e introdurre un sistema di prezzi equo, basato sull'attribuzione del costo a chi lo causa, le ferrovie prima fatturano agli operatori dei prezzi di traccia sproporzionatamente elevati, che vengono poi parzialmente abbassati dalla mano pubblica in base a criteri estranei alla produzione». Le conseguenze di tale sistema - secondo Hupac - sarebbero un'insufficiente prevedibilità dei costi e aumenti dei prezzi. Pertanto l'azienda auspica l'introduzione di un sistema di prezzi di traccia «che tenga conto dell'effettivo utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria e che ottimizzi lo sfruttamento delle riserve di capacità disponibili mediante incentivi. Alcuni possibili criteri per una differenziazione dei prezzi - ha spiegato l'azienda - potrebbero essere, ad esempio, il tempo di occupazione della tratta (treni molto lenti o molto veloci richiedono maggiori capacità di traccia e pagano di più), la domanda (supplementi per ore di punta, sconti per orari marginali), la priorità sulla rete (la bassa priorità viene compensata da prezzi ridotti), l'efficienza di trasporto (incentivi per treni più lunghi e pesanti) o il rispetto dell'orario (incentivo per la puntualità)».
Lo scorso anno Hupag ha totalizzato complessivamente un volume trasportato pari a 689.943 spedizioni stradali nel segmento transalpino e non-transalpino, per un incremento del 12,6% rispetto al 2006 (inforMARE del 24 gennaio 2008). La crescita - ha precisato la società - è stata però ostacolata da una serie di scioperi: «Hupac - ha detto il direttore del gruppo, Bernhard Kunz - ha compiuto tutti gli sforzi immaginabili per continuare a fornire il servizio nonostante gli scioperi. Tuttavia non abbiamo potuto impedire che trasporti particolarmente critici dal punto di vista della tempistica si trasferissero su strada».
Kunz ha evidenziato anche il soddisfacente livello di puntualità dei treni: nel trasporto combinato - ha spiegato - un treno si considera puntuale quando arriva a destinazione con meno di 60 minuti di ritardo e l'indice di puntualità dello scorso anno è incrementato di quattro punti percentuali arrivando al 75%. Hupac ha reso noto che il trend positivo si è protratto anche nel primo trimestre del 2008 grazie anche al superamento dei gravi problemi di infrastrutture e risorse sull'asse Paesi Bassi-Italia. «Il nostro indice medio di puntualità - ha precisato Kunz - oggi è pari al 79%. L'indice di riferimento è e rimane il 90%. Insieme ai nostri partner ferroviari stiamo lavorando in tal senso».
Nel 2007 il gruppo elvetico ha registrato un utile d'esercizio di 7,22 milioni di franchi svizzeri (+3,8%). Il ricavo operativo è ammontato a 574,97 milioni di franchi svizzeri (+20,6%) e gli oneri operativi a 465,64 milioni di franchi svizzeri (+24,3%). Sui costi - ha spiegato Hupac - hanno influito l'incremento dei prezzi nel settore ferroviario e il noleggio di materiale rotabile resosi necessario per le mancate forniture di carri, mentre sui ricavi va evidenziata l'accentuata pressione sui margini. Il risultato ante imposte è stato di 11,42 milioni di franchi svizzeri (+14,8%).
Il cash flow a fine 2007 era di 60,3 milioni di franchi svizzeri rispetto a 36,7 milioni alla fine dell'esercizio precedente. «La politica degli investimenti del gruppo Hupac - ha evidenziato il direttore finanziario e amministrativo dell'azienda, Peter Hafner - poggia quindi su basi sicure».
Nel primo quadrimestre del 2008 Hupac ha registrato un aumento dei volumi trasportati pari al 9,5%. Quest'anno - ha rilevato la società - la crescita dovrebbe essere generata soprattutto dallo sfruttamento dell'ampliamento di rete realizzato lo scorso anno. La sfida principale - secondo Hupac - resta la questione della capacità dei terminal che sono sature in numerose aree economiche europee: «senza terminal - ha ribadito l'azienda - non esiste trasporto combinato».
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