- Le società del gruppo Seaarland e la Motia Compagnia di Navigazione hanno annunciato che, per garantire la sicurezza dei loro equipaggi, delle navi e dei carichi fino a quando l'escalation degli atti di pirateria al largo delle coste orientali dell'Africa e nel Golfo di Aden non sarà terminata, tutte le navi operate da loro, sia quelle di proprietà sia quelle in gestione, faranno rotta attraverso il Capo di Buona Speranza anziché transitare per il Golfo di Aden.
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- «Noi alla Seaarland ed alla Motia - ha detto il direttore generale del gruppo Seaarland e di Motia, Antonio Zacchello - riteniamo di dover prendere opportune iniziative per proteggere i nostri equipaggi da possibili attacchi pirati. Di conseguenza abbiamo dato istruzioni ai nostri comandanti ed abbiamo informato tutti i nostri clienti che fino a nuovo ordine le nostre navi faranno rotte tali da evitare il golfo di Aden e si terranno il più lontano possibile da terra se devono transitare lungo la costa orientale dell'Africa. Inoltre prenderemo altre specifiche precauzioni a bordo, che riteniamo opportune in relazione all'attuale stato di rischio. Facciamo appello a tutte le marine militari presenti nell'area e ai governi delle nazioni maggiormente sviluppate, le quali dipendono dai traffici attraverso il Golfo di Aden, perché agiscano prontamente per assicurare nuovamente la sicurezza nell'area. I nostri marittimi meritano la più alta protezione».
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- Seaarland e Motia hanno precisato che, se il passaggio le coste orientali dell'Africa si renderà necessario in relazione al viaggio previsto, il comandante procederà lungo la rotta ritenuta più sicura per prevenire attacchi di pirateria, compreso il passaggio ad est dell'isola di Madagascar.
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- «Sappiamo - ha concluso Zacchello - che ciò potrà comportare un maggior costo e qualche ritardo per noi e per i nostri noleggiatori, ma noi lavoriamo con partner su contratti a lungo termine, e contiamo sulla loro comprensione dell'obbligo che noi abbiamo di proteggere i nostri equipaggi e le nostre navi, oltre che i loro carichi. Fintanto che la comunità internazionale non avrà preso iniziative per combattere la minaccia della pirateria, la cosa più sicura che possiamo fare è quella di stare fuori da quell'area a rischio, e così faremo fino a che la situazione non migliori».
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