- Ieri i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Grosseto, in esecuzione di un decreto emesso dal Gip del tribunale di Livorno, hanno sequestrato la vasca di colmata del porto di Livorno realizzata per contenere i fanghi derivanti dal dragaggio dei fondali dello scalo (inforMARE del 4 dicembre 2000). Con l'iniziativa si intende appurare in particolare se nella vasca siano stati stoccati fanghi dannosi in quanto ad alta concentrazione di idrocarburi pesanti. «Secondo le analisi compiute dai Noe sui fanghi - ha dichiarato il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi - i residui inquinanti sarebbero superiori ai limiti di legge e credo che noi dobbiamo avere fiducia e rispetto dell'iniziativa avviata del Noe dei carabinieri di Grosseto».
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- Cosimi ha sottolineato di condividere la difficoltà manifestata dal presidente dell'Autorità Portuale di Livorno, Roberto Piccini, nel seguire lo sviluppo della questione dei dragaggi in funzione delle novità normative: «la prima - ha spiegato - appare nella finanziaria 2007, che comporta novità rilevanti sulle modalità di stoccaggio, vi è poi l'uscita sulla Gazzetta Ufficiale del 4 dicembre 2008 di un regolamento che appare essere in collisione con quanto viene contestato».
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- «L'indagine - ha ricordato il sindaco della città toscana - prende in esame un periodo dal 2001 al 2007, e voglio ricordare che l'attuale presidente della Autorità Portuale non è stato raggiunto nessun atto. Il sequestro di ieri ci sorprende tutti, dovremo capire meglio e confidiamo in un'azione della magistratura adeguata all'importanza del settore oggetto dell'inchiesta. Se vi fossero elementi che stabilissero che alcuni valori degli idrocarburi e quant'altro sono stati superati, saremmo davanti al superamento di atti formalmente espressi in proposito dall'Autorità Portuale in questi anni».
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- «Tuttavia, aldilà di ogni rilievo penale - ha concluso Cosimi - noi riteniamo che su questa situazione vi debba essere grande attenzione, senza alcun tipo di favoritismo, perché questa operazione oggi interrompe il recente accordo con La Spezia, sottoscritto da tre ministeri, due Autorità Portuali e gli enti locali, blocca la realizzazione della seconda vasca di colmata, approvata in questi giorni dal Provveditorato alle opere pubbliche, blocca anche, non meno importante, l'ampliamento del canale di accesso al porto di Livorno, e infine blocca i lavori per l'ampliamento del porto di Capraia. Ci auguriamo che i chiarimenti che il ministero dell'Ambiente si appresta a dare sugli atti che sono stati compiuti possano servire a sbloccare questo percorso, perché riteniamo queste opere assolutamente importanti per il porto di Livorno e per gli altri di cui ho parlato».
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