- Lo scorso fine settimana i rappresentanti della VSM, l'associazione dei cantieri navali tedeschi, hanno discusso con le autorità federali e politiche e con i rappresentati del sindacato IG Metall delle misure per superare le difficoltà causate agli stabilimenti navalmeccanici nazionali dalla crisi economica e finanziaria internazionale, che ha causato un crollo della domanda e problemi di finanziamento per le navi già ordinativo.
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- In particolare è stato sottolineato il drammatico cedimento dell'attività avvenuto negli ultimi mesi dello scorso anno.
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- Nel 2008 i cantieri navali tedeschi hanno consegnato 84 navi per 1,31 milioni di tonnellate di stazza lorda compensata ed un valore di 4,45 miliardi di euro. Il valore delle esportazioni è ammontato a 3,18 miliardi di euro. Nell'anno i nuovi ordini incamerati dagli stabilimenti nazionali sono scesi ad un totale di 46 navi per 0,62 milioni di tslc ed un valore di 2,89 miliardi di euro (di cui 2,10 miliardi provenienti dall'estero), il livello più basso dal 2001. Inoltre i cantieri hanno registrato la cancellazione di ordini per 29 navi di 0,26 milioni di tslc ed un valore di 0,73 miliardi di euro.
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- A fine 2008 i cantieri tedeschi avevano in portafoglio complessivamente 172 ordini (239 contratti a fine 2007) per un volume di 3,12 milioni di tslc (4,1 milioni di tslc nel 2007) ed un valore di 13,29 miliardi di euro (2007: 15,4 miliardi di euro), di cui il 79,1% per contro di armatori esteri, orderbook che garantisce lavoro per meno di tre anni.
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- Inoltre, nel corso dell'incontro, è stato sottolineato che, a causa della crisi del sistema bancario, il finanziamento di numerosi ordini già acquisiti non è tuttora garantito. In particolare i rappresentanti di VSM hanno evidenziato la necessità di ottenere garanzie e fondi per oltre 900 milioni di euro, ricordando che la gravità della situazione è palese anche per il fatto che nel 2008 quattro cantieri associati a VSM hanno dovuto avviare la procedura di fallimento.
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- A fronte di tale scenario, tutt'altro che rassicurante, il managing director di VSM, Werner Lundt, si è comunque dichiarato ottimista, ma ha confermato la necessità di urgenti interventi di sostegno al settore come quelli adottati da altre nazioni dotate di un'industria navalmeccanica, in primis la Corea del Sud, la Cina e la Norvegia. «Nonostante lo scenario per le società di costruzione navale tedesche sia drammatico - ha confermato Lundt - ci auguriamo che, con l'aiuto della politica e delle parti sociali, potrà essere evitato un ulteriore deterioramento della situazione. Negli ultimi anni il settore ha compiuto grandi sforzi con investimenti, innovazione e diversificazione delle costruzioni, anche grazie al sostegno della politica. La velocità e la forza con la quale la crisi attuale si sta diffondendo dimostrano che gli sforzi per affrontare i problemi non saranno sufficienti. Pertanto sono urgenti nuove misure supplementari».
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